Il suo compito è quello di difendere, ma ci sta prendendo gusto anche e sopratutto nel segnare. Se due indizi fanno una prova, due gol in due partite sono quantomeno una piacevole polizza per il futuro. Leo Ostigard si è rubato la scena con la maglia del Napoli, usando la testa sia con il Lecce (aprendo la goleada che ha affondato i salentini a domicilio in campionato), sia con i marziani del Real Madrid, nella sfortunata partita di Champions al Maradona di martedì scorso la cui rete ha illuso i campioni d'Italia prima della rimonta dei Galacticos. In ogni caso Ostigard, in appena 4 giorni, ha scritto per due volte il suo nome nel tabellino dei marcatori, usando il pezzo migliore del suo repertorio: il colpo di testa. Il norvegese (24 anni a novembre) si sta confermando difensore arcigno che Garcia ha voluto fortemente trattenere in azzurro, rivelandosi preziosissimo nel gioco aereo. E non solo per respingere gli attacchi degli avversari dalle parti di Meret. Ma anche per essere incisivo sotto porta...avversaria. Il tutto nonostante non sia certo un gigante in altezza. Ma il vichingo ha dimostrato di saper far valere le doti dell'anticipo e della lettura prima degli altri delle traiettorie aeree.
Se poi hai la fortuna di avere come compagni di squadra - tra club e nazionale - due giganti dell'area di rigore, due bomber autentici del calibro di Osimhen (nel Napoli) e Haaland (nella rappresentativa norvegese) è chiaro che sei avvantaggiato. Fin troppo facile immaginare che Ostigard abbia rubato i segreti a due degli attaccanti più forti e completi al mondo. A Leo piace salire fino in cielo per impattare di testa e centrare il bersaglio. Che sia una rete da difendere o, meglio ancora, una porta da abbattere. Il vichingo da due anni a questa parte lavora e si allena spalla a spalla con Osimhen. Viene scontato pensare che durante le sedute di allenamento a Castel Volturno - nelle classiche partite a ranghi misti - il norvegese non si sia limitato soltanto a cercare di frenare la veemenza del nigeriano, ma abbia inevitabilmente colto anche i segreti di Victor Osimhen nel guadagnare gli spazi in area e nel prendere il tempo all'avversario prima di staccare da terra e cercare l'impatto con la sfera. Copia-incolla anche per quanto riguarda, Erling Haaland.