«Si è avviata la discussione in Senato sul disegno di legge Calderoli, detto anche Autonomia differenziata, che sarebbe meglio chiamare “Autonomia discriminatoria”. Questo perché il suo contenuto andrà a mettere in seria difficoltà il Mezzogiorno e soprattutto le aree marginali del territorio nazionale, poiché ad oggi ancora non è stato avviato alcun tipo di iter circa quelli che sono i “livelli essenziali di prestazione”, che le Regioni dovrebbero andare ad erogare al fine di garantire un servizio minimo a tutti i cittadini italiani». Lo dicono i “Giovani democratici” sanniti in una lunga invettiva.
«I Lep hanno un costo non indifferente nel bilancio dello Stato - spiegano -; già solo con la modifica del Titolo V e con l’affidamento della sanità alla competenza esclusiva delle Regioni abbiamo visto come siano peggiorate le condizioni medie di ospedali, lavoratori e di fruitori del servizio.
E concludono: «Chiediamo ai nostri rappresentanti in parlamento, Rubano (Fi) ed il Matera (FdI), di chiarire la propria posizione su questo disegno di legge. Davvero credono che ci saranno dei vantaggi per il territorio? O sono semplicemente complici di questo attacco a tutti noi in virtù di posizioni di potere? Il Sannio non si baratta per un tornaconto personale dal proprio partito».