Caserta, alberi e spazi verdi: la cura è solo “a metà”

Interventi in centro e zone turistiche, frazioni e periferia dimenticate. A San Clemente rifiuti tra le erbacce, incuria e disagi al Parco degli Aranci

Il verde in città
Il verde in città
di Roberto Della Rocca
Domenica 31 Marzo 2024, 07:00 - Ultimo agg. 10:50
4 Minuti di Lettura

Sono numerosi i visitatori attesi nella giornata di Pasqua, e in quella di Pasquetta, e il capoluogo, dal punto di vista del decoro degli spazi verdi, appare pronto “a metà”. È evidente come nelle principali piazze del centro cittadino siano intervenute le squadre di manutenzione inviate dall’amministrazione. L’erba alta che era stata segnalata in piazza padre Pio, come anche in piazza Cattaneo e piazza Pitesti, è stata tagliata e i frequentatori di quegli spazi hanno potuto tirare un sospiro di sollievo. Le aree attorno al complesso borbonico, che assieme al Borgo medievale di Casertavecchia e al Belvedere di San Leucio saranno i luoghi maggiormente esposti alla pacifica invasione dei turisti, appaiono ancora sufficientemente curate. In piazza Carlo di Borbone le recinzioni installate in occasione della visita del presidente Mattarella in città hanno isolato l’area di cantiere dell’emiciclo vanvitelliano che risulta ancora inviolato.

Al di fuori delle aree turistiche, però, il bicchiere è mezzo vuoto come dimostrano sia le discussioni consumatesi la scorsa settimana nelle commissioni consiliari, sia le segnalazioni dei residenti.

In periferia e nelle frazioni sono numerosi i casi di spazi pubblici che necessitano di interventi di manutenzione. L’assenza di potature e sfalciature, finora, non ha rappresentato un problema particolarmente allarmante se non nelle aree attrezzate destinate ai bambini ma il previsto arrivo delle temperature primaverili rischia di cambiare la situazione con la comparsa dei primi insetti a cui si aggiunge, purtroppo, anche l’azione dei meno civili tra i casertani.

Un caso è quello di via Tommaso Campanella, nella frazione di San Clemente, dove tra gli stalli destinati alla sosta delle auto dei residenti, l’erba sta crescendo rapidamente. Un quadro di generale degrado amplificato dalla scelta di un anonimo di scaricare, proprio tra le erbacce, il proprio sacco di rifiuti. L’arrivo della primavera e il primo, piuttosto timido, aumento delle temperature ha causato l’esplosione della vegetazione anche al Parco degli Aranci nella periferia orientale della città. Come evidenziano le immagini la situazione intorno al ‘buco’ resta critica.

Alla vegetazione incolta si aggiunge anche il rischio rappresentato dagli alberi e dai rami sporgenti che già, in numerosi casi, sono precipitati al suolo danneggiando le recinzioni che circondano l’area. Nel resto del quartiere, però, anche camminando nelle strade, si evidenzia una situazione invivibile tra alberi da potare circondati da erbacce e panchine inaccessibili a causa della vegetazione. Scene simili si registrano anche nell’area verde di via Mendel a Centurano, e in diverse aree del Parco Cerasola (dove si è però effettuata la manutenzione dell’area giochi di via Rossini).

Video

Le strade più centrali, come via Settembrini e via G.M. Bosco, segnalano lo stesso problema: vegetazione spontanea invasiva attorno agli alberi piantati sui marciapiedi. Degradata appare anche la situazione in via Gemito dove, nelle aree pubbliche destinate al passeggio e allo sgambettamento dei cani, oltre alla crescita incontrollata del verde pubblico si segnalano ancora le carcasse dei fusti crollati a terra a causa del maltempo degli scorsi mesi. Un problema di potature è quello che si registra nel quartiere Acquaviva e di cui si è discusso, su segnalazione del consigliere Donato Aspromonte (Forza Italia) in seconda commissione “Lavori Pubblici”, presieduta da Pasquale Antonucci (Italia Viva) che ha segnalato agli uffici comunali la situazione. Gli alberi presenti lungo i marciapiedi hanno una “impalcata” (questo il termine tecnico) inferiore ai due metri quando le norme prevedono una altezza minima di due metri e mezzo. La bassa altezza della chioma, unita alla scarsa larghezza dei marciapiedi in diverse strade, obbliga i passanti a prestare particolare attenzione per non colpire i rami.

© RIPRODUZIONE RISERVATA