Il Covid a Caserta viola la clausura:
due suore contagiate, paura in convento

Il Covid a Caserta viola la clausura: due suore contagiate, paura in convento
di Antonio Borrelli
Venerdì 7 Gennaio 2022, 08:25 - Ultimo agg. 21:47
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Poco più di un anno dopo, sembra essere tornati indietro nel tempo. Le ultime notizie che arrivano sul fronte sanitario non sono rassicuranti e oltre a un'esplosione del contagio, la variante Omicron del virus colpisce anche istituzioni religiose e civili.

Due suore del monastero di clausura di Santa Croce sono risultate positive al coronavirus. Nella struttura sono presenti otto religiose, ma pare che le restanti non siano state contagiate. Ma tutte si trovano ora in isolamento, senza poter ricevere o incontrare persone. Ad annunciare l'isolamento sono state le stesse suore, con un avviso rivolto alla cittadinanza: «Le sorelle clarisse informano che sono in quarantena precauzionale, pertanto la chiesa resterà chiusa. Al più presto sarà riaperta previa comunicazione». Secondo le notizie raccolte le suore contagiate non hanno gravi sintomi e secondo il protocollo dovranno solo restare in isolamento.

Già nel novembre del 2020, seconda ondata , alcune suore del monastero di clausura di Santa Croce vennero contagiate. Anche in quell'occasione ad annunciarlo erano state le stesse suore, con un avviso diffuso tramite i social: «Le sorelle clarisse informano che tra i tamponi effettuati ci sono state alcune positività. Le sorelle stanno bene, rispettano le norme del caso e vivono questo momento di prova con spirito di fede in unione al loro pastore e a quanti sono colpiti dal virus e dai disagi di questo tempo difficile». In quel caso venne ipotizzato che il cluster si fosse sviluppato durante una cerimonia religiosa al convento di Tora e Piccilli, nella quale era presente anche il vescovo delle diocesi di Teano-Calvi e di Alife-Caiazzo Giacomo Cirulli. Dopo la notizia della positività di monsignor Cirulli - poi ricoverato in ospedale - anche allora le clarisse si erano messe in isolamento fiduciario. Questa volta, invece, non è chiaro come possa essersi diffuso il contagio: di certo la maggiore virulenza della nuova variante ha fatto sì che il virus oltrepassasse persino le mura di un monastero di clausura.

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Neanche il tempo per pregare per le religiose, che nelle scorse ore la comunità di Pignataro ha appreso della positività del sindaco e presidente della Provincia Giorgio Magliocca.

Anche in questo caso è stato lui stesso - sul profilo Facebook personale e non su quello istituzionale - a far sapere che «dopo mio figlio il covid ha beccato anche me. Sto bene. Ho solo un po di mal di gola. Pazienza, andiamo avanti». Magliocca - vaccinato con due dosi e in attesa della terza - svolgerà le proprie funzioni dalla propria abitazione. E di problemi da risolvere in paese - proprio sul fronte sanitario - ce ne sono parecchi. Nelle ultime settimane anche la cittadina all'ombra del monte Maggiore ha infatti dovuto fare i conti con un'escalation di nuovi casi. Ieri i positivi accertati a Pignataro erano 106, mentre i guariti tre. E il picco annunciato nella seconda metà di gennaio non lascia ben sperare. Per questo motivo gli amministratori continuano ad insistere sulle vaccinazioni: «Come ha ben detto il Presidente della Repubblica nel discorso di fine anno, non vaccinarsi è un'offesa a chi questa possibilità non l'ha avuta - dice Magliocca -. Vaccinarsi dovrebbe essere un obbligo morale prima che sanitario». Secondo gli ultimi dati, a Pignataro il 44% dei cittadini si è sottoposto alla terza dose.

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