Napoli, ex Corradini da recuperare: bonifica amianto all'80%, cantiere nel 2026

Nuove scadenze per i lavori nell'ex fabbrica di San Giovanni a Teduccio

Quel che resta della Corradini
Quel che resta della Corradini
di Alessandro Bottone
Venerdì 24 Novembre 2023, 17:41 - Ultimo agg. 25 Novembre, 07:30
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Tempi lunghi ma ben scanditi per il recupero dell'ex Corradini di San Giovanni a Teduccio, nella zona orientale di Napoli. L'obiettivo è riutilizzare capannoni e altri spazi dello storico complesso, simbolo di archeologia industriale e pezzo della storia dell'intero Mezzogiorno.

Entro giugno 2024 occorre portare a termine la rimozione dell'amianto dai ruderi e verificare la bonifica prevista dal SIN, sito di interesse nazionale. A seguire tecnici e professionisti potranno entrare nei diversi edifici dell'ex fabbrica così da realizzare verifiche e indagini. Entro marzo 2025, poi, occorre approvare il progetto di fattibilità tecnico-economica cui segue l'iter per la successiva progettazione che dovrebbe chiudersi entro dicembre dello stesso anno. Il cantiere dovrebbe essere aperto nella primavera del 2026 per essere chiuso nell'autunno del 2027. I tempi sono specificati nell’accordo tra Comune di Napoli, proprietario dell'ex Corradini, e Ministero delle Infrastrutture e, in particolare, nell'addendum alla convenzione del 2015 approvato dalla giunta comunale guidata da Gaetano Manfredi su proposta dell'assessora all'urbanistica Laura Lieto.

L'amianto ha bloccato per anni il recupero dell'ex Corradini: gli interventi, rallentati dal cambio di azienda appaltatrice e dall'emergenza Covid, sono in fase di conclusione e realizzati per oltre l'80 per cento, così come evidenziato negli atti approvati da Palazzo San Giacomo.

Rimossi i materiali pericolosi si potrà lavorare al restauro degli edifici di archeologia industriale di San Giovanni a Teduccio attraverso gli oltre 21 milioni di euro del Piano Città. Un progetto datato - il finanziamento risale al 2013 - e che ancora non ha visto realizzazione con importanti ricadute sulle varie strutture dell'ex fabbrica che risentono della mancata tutela, della naturale usura, della vicinanza al mare, degli atti di vandali e delinquenti. In più occasioni, Il Mattino ha evidenziato l'incuria e l'importante degrado che caratterizzano diversi edifici abbandonati da tutti ma non dai disperati.

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Un'area dell'ex Corradini dovrebbe lasciar spazio a un hub universitario e incubatore creativo a servizio dell'Università che insiste nel medesimo quartiere di Napoli Est. Poi residenze per studenti, spazi per giovani e attività fisica oltre a luoghi per ospitare le attività produttive. Al vecchio finanziamento ministeriale si aggiungono i 12 milioni di euro del contratto istituzionale di sviluppo Vesuvio-Pompei. Ma bisogna far presto per non perdere altri pezzi dell’ex Corradini già interessata da diversi crolli, furti, sversamenti di rifiuti e allagamenti.

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