Sandro Cuomo, «Una Casa per lo Sport» dove allenare il talento

Un polo educativo per i giovani all'Istituto Domenico Martuscelli

La presentazione del progetto
La presentazione del progetto
Venerdì 13 Ottobre 2023, 11:43
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«Una Casa per lo Sport» dove allenare il talento. E’ stato presentato all’interno dell’Istituto Domenico Martuscelli, il progetto pioneristico realizzato dal Club Schermistico Partenopeo, con il coordinamento di Sandro Cuomo, Hall of Fame ed oro olimpico ad Atlanta1996, ed il suo team. Sarà aperto uno spazio gratuito destinato ai giovani tra i 14 e i 34 anni, rivolto in  particolare ai ragazzi diversamente abili o provenienti da contesti di disagio economico e sociale, dove potranno praticare attività sportive e laboratori educativi.

Nell'ambito dell’avviso pubblico Spazi Civici-Play District, l'iniziativa è stata promossa dal Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio civile universale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in collaborazione con Sport e Salute. «Una Casa Per lo Sport» mira a realizzare un vero e proprio spazio gratuito di attività sportive, extra-sportive e sociali per giovani con particolare riferimento alle categorie maggiormente a rischio di marginalizzazione. Le attività sportive saranno scherma, karate, ginnastica e danza sportiva; quelle extra-sportive comprenderanno laboratori teorici e pratici coordinati dall'associazione ambientalista n’Sea Yet e lezioni di nutrizione.

 

La realizzazione del progetto sarà possibile grazie anche alla partnership con la V Municipalità (Arenella-Vomero), la Federazione italiana scherma, il Circolo Scherma Misuraca, l’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti e l’associazione n’Sea Yet.

Ad illustrare l’iniziativa Sandro Cuomo, direttore tecnico del Club Schermistico Partenopeo: «Il progetto si coordina perfettamente con il tipo di attività integrata che noi da decenni portiamo avanti. Ne sono prova anche i risultati al Mondiale paralimpico di Rossana Pasquino.

Abbiamo sempre promosso questo tipo di attività, anche nei momenti più complessi. L’assegnazione di questo progetto è come se fosse un riconoscimento per quello che già facciamo».

Il plurititolato campione si apre ancora una volta alla città e ai suoi bisogni. «Un grande ringraziamento va alla V Municipalità. Metteremo a disposizione gli spazi alle scuole del circondario gratuitamente. Si fa un gran parlare del valore educativo dello sport ma nella pratica non è trattato come una priorità. La nostra missione è rappresentare un polo educativo per i giovani», dice Cuomo. «Abbiamo costruito una grande famiglia: siamo un modello per la realtà integrata, non facciamo attività settoriale: i normodotati sfidano, seduti, i disabili motori e, bendati, i non vedenti. Siamo una vera e propria palestra di vita», asserisce convinto l’Hall of Fame.

E’ intervenuto Massimo Mercurio Miranda, campione non vedente di scherma e delegato al settore paralimpico del comitato regionale della Federazione italiana scherma: «Lo sport è tutto. Ho perso la vista a 54 anni e dalla mia ragione di vita che erano le moto mi sono dovuto riadattare e l’ho fatto grazie alla scherma. Qui, tra queste mura, non c’è una diversità, ma sono le diverse abilità che si fondono in una sola cosa che è la condivisione, l’aggregazione», racconta. «Non ci sono barriere né strutturali né mentali. Al Club Schermistico Partenopeo si vive in un modo così sano che dovrebbe essere lo specchio della nostra società».

Soddisfatta Francesca Merenda, coordinatore regionale di Sport e Salute, che insieme al Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio civile universale della Presidenza del Consiglio dei Ministri promuove l’iniziativa: «Lo sport prima del benessere fisico è portatore di valori sociali e l’aggiunta nella Carta costituzionale del valore educativo e sociale dello sport, all’articolo 33, ne è una grande prova». Il progetto rafforza nei fatti l’impegno longevo di Sandro Cuomo. «L’assegnazione di questa iniziativa è solo una valorizzazione per quello che il Club Schermistico Partenopeo fa già da tempo. E’ un progetto di innovazione sociale, perché dà la possibilità di realizzare questi spazi civici dove si pratica sport e tante altre attività». Aggregazione e non solo. «I ragazzi che tra i 14 e i 34 anni non studiano e non si formano sono più di 1 milione e questo progetto è rivolto a loro. Peraltro verranno accostati ai ragazzi degli psicologi ed altre figure specializzate di supporto».

«Una Casa per lo Sport» si concretizzerà anche grazie alla partnership con la V Municipalità, presieduta da Clementina Cozzolino: «Per il circondario è molto importante considerando anche che, dati alla mano, Napoli ha pochi luoghi di aggregazione, che molto spesso le palestre delle scuole sono in condizioni di inagibilità. C’è bisogno di intercettare un disagio dei giovani e veicolarlo, attraverso lo sport, correttamente. Dobbiamo cogliere queste opportunità, la Municipalità condivide e sorregge questa tipologia di progetti. Infatti, a breve, inaugureremo il centro polifunzionale di via Verrotti: ci stiamo adoperando in direzione di un cambiamento concreto».

Entusiasta Gennaro Esposito, presidente della Commissione Sport del Comune di Napoli: «Ho un passato sportivo che mi ha insegnato ad essere chi sono oggi. Mi ritengo un esempio, perché sono cresciuto in un’area depressa. Lo sport mi ha aiutato ad affrontare anche lo studio, mi ha insegnato cos’è il sacrificio. E’ una fortuna avere una passione del genere. A tutti i genitori dico di incentivare i propri figli a svolgere attività sportive. Inoltre è la vera medicina per curare la depressione, che da dopo il Covid-19 si sta diffondendo tra i giovani».

Così Aldo Cuomo, presidente del Comitato regionale della Fis: «La scherma è sempre stata in primo piano da questo punto di vista. Sandro è il vero pioniere dell’attività sportiva integrata. Anche grazie al suo apporto la Federazione italiana scherma è stata la prima ad includere il settore paralimpico. In questo lavoro le associazioni sono fondamentali per portare avanti obiettivi così nobili».

Igor Milanese in rappresentanza dell’associazione ambientalista n’Sea Yet: «E’ bello ascoltare le voci di chi fa di tutto perché lo sport diventi motivo di un recupero sociale. Noi avremo lo stesso scopo: chiameremo i ragazzi al rispetto dell'ambiente e renderemo ancora più vivibile questo fantastico Istituto».

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