Scuola, stop al rientro di 250 presidi campani: «Restano fuori regione»

Pronti i reggenti per 124 istituti che non hanno un dirigente

124 le scuole in reggenza in Campania
124 le scuole in reggenza in Campania
di Mariagiovanna Capone
Mercoledì 23 Agosto 2023, 23:10 - Ultimo agg. 24 Agosto, 16:49
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Pubblicato ieri l’elenco delle 124 sedi in reggenza in Campania. All’Ufficio Scolastico regionale della Campania sono arrivate 280 domande, in alcuni casi le sedi hanno ricevuto più di una domanda ma dieci non ne hanno ricevuta neanche una e quindi il direttore Ettore Acerra ha provveduto ad assegnarle d’ufficio. Si tratta una nella provincia di Avellino, due in quella di Benevento e ben sette in quella di Salerno, mentre le reggenze su Ischia sono state date a dirigenti titolari sull’isola, rispettando così la territorialità. Rimangono ancora da assegnare due reggenze e precisamente l’Istituto comprensivo Quasimodo di Salerno e l’Istituto comprensivo di Sant’Agnello per i quali verrà aperto un nuovo bando. C’è molta polemica sul gran numero di reggenze, in particolare sulle 70 normodimensionate che potevano essere assegnate a parte dei 250 dirigenti, sia quelli in graduatoria del concorso regionale 2011 che quelli ancora fuori Regione del concorso nazionale del 2017.

«Avremmo coperto volentieri le scuole che non sono state scelte dai nostri colleghi in Campania. Siamo molto motivati e molto preparati, questa decisione ci ferisce profondamente e ci siamo rassegnati a restare fuori ancora per due anni scolastici in vista dei prossimi dimensionamenti» dicono i dirigenti fuori Regione. Ecco le assegnazioni nei nove istituti scolastici di Napoli. All’Istituto comprensivo Vittorino da Feltre di San Giovanni a Teduccio sarà reggente l’uscente Valeria Pirone, dove è stata dirigente per sei anni e dal primo settembre guiderà anche l’Istituto Tecnico Tecnologico Marie Curie di Ponticelli. All’Andrea Doria di Fuorigrotta andrà Albina Arpaia già al vicino Leopardi, negli istituti comprensivi Alpi-Levi di Scampia andrà Saverio Petitti del vicino Istituto Tecnico Industriale Galileo Ferraris, e al Kennedy sempre di Scampia andrà Piero De Luca del vicino Sauro-Errico-Pascoli, al D’Aosta-Scura dei Quartieri Spagnoli andrà Luciano Maria Monaco già al Paolo Borsellino in zona Mercato, al Bonghi del Rione Luzzatti di Poggioreale andrà Angela Mormone che guida l’Istituto di Istruzione Superiore Sannino-De Cillis di Ponticelli, Marino-Santa Rosa di Ponticelli infine Carmela Libertino dell’Istituto professionale Cavalcanti di San Giovanni. Nei due istituti superiori di secondo grado, al Colosimo andrà Vittorio delle Donne che guida anche il liceo Genovesi, mentre al Caselli torna Valter De Bartolomeis che dal primo settembre inizia il nuovo incarico al liceo artistico coreutico musicale Palizzi. 

Nessuna domanda di reggenza, dopo la mancanza di richieste nominali, in dieci scuole campane. La mancanza di domande ha quindi spinto il direttore generale dell’Ufficio Scolastico regionale della Campania Ettore Acerra ad assegnarle d’ufficio.

Maria Antonietta Rizzo andrà al Tasso di Bisaccia, in provincia di Avellino, Anna Filomena De Simone andrà al De Filippo di Morcone, nel beneventano, mentre Ernestina Cassese al Vitulano nell’omonimo comune sannita. Ben sette invece in scuole del salernitano: Loredana Nicoletti al Piaggine, Franca Masi all’Amalfi, Antonella Vairo al Padula, Rosangela Lardo al Sant’Arsenio, Marilena Viggiano al Rofrano, Luca Mattiocco al Futani e Carmela Taglianetti al Sacco di Sant’Arsenio. 

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Sulla questione delle tante reggenze per mancanza di dirigenti scolastici, si fanno avanti anche i dirigenti scolastici in pensione che sottolineano «un’anomalia tutta campana: ci sono diversi dirigenti che pur avendo maturato la pensione non avendo ancora 70 anni potrebbero essere trattenuti in servizio ma non si capisce perché questo non accade». Una questione anche economica poiché «le reggenze costano allo Stato in retribuzione e contributi mentre la permanenza dei presidi che hanno già maturato la pensione costerebbe solo in retribuzione». Questa autocandidatura permetterebbe alle scuole scoperte di lavorare meglio ai progetti finanziati con il Pnrr poiché «resteranno al palo perché vi sarà l’impossibilità di realizzarli essendo privi della guida continua garantita dai presidi a tempo pieno».

Sulla questione, però, interviene l’assessore regionale Lucia Fortini che definisce «una follia» questa proposta. «Abbiamo tanti validi e giovani dirigenti fuori Regione, a loro dobbiamo pensare per primi affinché gli sia data l’occasione di crescere ancora nei loro territori. Se non avessimo dirigenti sarebbe una proposta valida, noi abbiamo graduatorie ancora non esaurite e sebbene conosca la bravura di tanti presidi pensionati, dobbiamo dare spazio a chi deve crescere. Lo facessero nelle altre Regioni, noi in Campania non abbiamo carenza di organico dirigenziale». 

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