Maurizio Agricola nuovo questore di Napoli: «Darò priorità ai minori»

«Emozionato per il ritorno in città: Napoli è cresciuta, ha grandi risorse»

Maurizio Agricola
Maurizio Agricola
di Giuseppe Crimaldi
Giovedì 29 Giugno 2023, 23:54 - Ultimo agg. 1 Luglio, 10:05
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«Torno a Napoli dopo tredici anni, sarà una grande emozione varcare di nuovo la soglia della Questura di via Medina, e ritrovarmi in quegli uffici dove avevo lasciato un pezzo del mio cuore. E so bene che in questo periodo la città ha subìto tante trasformazioni, nel bene come nel male. Napoli oggi è una città vitale, accogliente, ma deve fare i conti anche con tutta una serie di problemi, a cominciare da quello legato alla presenza di una consistente criminalità minorile: e questa sarà una delle priorità che ho già messo in agenda». A parlare è Maurizio Agricola, nuovo questore di Napoli che succede ad Alessandro Giuliano, destinato a dirigere la Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato.

«Napoli è una realtà complessa - prosegue il nuovo questore nella sua conversazione con Il Mattino - ma negli ultimi anni ha fatto importanti passi avanti, a cominciare dal turismo: oggi so che la città è presa d’assalto da turisti che vengono da ogni parte del mondo. Naturalmente, poi, restano tutte le questioni legate alla piccola e grande criminalità, e all’ordine pubblico. Bisogna concentrarsi su questi nodi e lavorare sodo: so di poter contare, come punto di forza, su quel patrimonio professionale e umano del personale in sevizio a Napoli, funzionari e agenti di altissime capacità e pronti a ogni sacrificio».

Agricola arriverà a Napoli mercoledì prossimo. L’ultima volta che era tornato in città, dopo una lunga assenza, era stato poco tempo fa, in occasione della breve visita in Questura del nuovo Capo della Polizia, Vittorio Pisani.

Agricola e Pisani, appunto: un binomio che si rivelò vincente negli anni che li videro insieme alla Squadra Mobile partenopea, due poliziotti “di razza” che lavorarono fianco a fianco (Agricola divenne il vicario del Capo) mettendo a segno colpi formidabili alla criminalità organizzata. Erano anni terribili, quelli, scanditi da sanguinosissime faide di camorra e regolamenti di conti interni ed esterni ai clan. Lasciò Napoli nel 2010, e tredici anni dopo ci torna da questore.

«Questo è il motivo in più che mi inorgoglisce - prosegue Agricola - qui ho vissuto e lavorato per 17 anni su molti fronti: nei commissariati (tra questi, Decumani Borsa, Castellammare di Stabia, e poi alla Mobile nelle sezioni “Narcotici e “Omicidi”. Non lo nascondo: entrando in ufficio, mercoledì proverò una grande emozione». 

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Ma torniamo all’emergenza minori. Tanti, troppi coinvolti in fatti gravi: una deriva che sembra incontenibile. E poi le armi: dai coltelli alle armi da fuoco. «Credo - conclude il nuovo questore - che questo sia un problema che va affrontato in tutte le sedi, perché è ormai chiaro a tutti che non lo si può fronteggiare esclusivamente parlando di repressione. E anche sulla prevenzione bisogna fare una riflessione: i fenomeni che generano devianze sono legati alle carenze educative, all’evasione scolastica e alla mancanza di modelli positivi da offrire a questi ragazzi. Ed è qui che dobbiamo puntare. Anche da questo punto di vista intensificherò l’impegno della Questura e della Polizia di Stato a Napoli». 

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