Coronavirus a Napoli, sos degrado per caditoie e pozzetti: intasati da terreno, rifiuti e asfalto

Coronavirus a Napoli, sos degrado per caditoie e pozzetti: intasati da terreno, rifiuti e asfalto
di Alessandro Bottone
Martedì 21 Aprile 2020, 18:54
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Il Comune di Napoli ha annunciato il programma di deblattizzazione della rete fognaria cittadina. La prima fase, iniziata lunedì 20 aprile, termina a luglio e vede coinvolti gli operatori del servizio “Ciclo integrato delle acque” e quelli dell'azienda municipalizzata ABC Napoli oltre ai tecnici del servizio “Igiene e sanità pubblica” dell'autorità sanitaria locale.

Gli interventi - dal lunedì al venerdì, con inizio alle ore 23 - riguardano il territorio di tutte le dieci municipalità e «prevedono l'utilizzo della tecnologia della termo-nebulizzazione di piretrine sintetiche direttamente all’interno della rete fognaria» si legge nel programma diffuso sul sito istituzionale di Palazzo San Giacomo. Al momento sono elencate 54 zone, dal centro storico ai quartieri periferici.

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Un lavoro complesso per diversi aspetti. A partire dall'estensione del territorio comunale con decine di chilometri di strade e circa centomila caditoie. Il problema riguarda proprio queste ultime, ovvero la mancanza di interventi ordinari di pulizia. A Ponticelli, quartiere nella periferia orientale, migliaia di queste necessitano della disotturazione: terreno, foglie, mozziconi di sigaretta e sporcizia intasano i tombini e i pozzetti in molte strade sia nel centro storico del quartiere che nelle altre zone, come nei vari rioni popolari. In molte zone della periferia orientale le caditoie sono state letteralmente ricoperte dall'asfalto durante i recenti lavori di ripristino del manto stradale in seguito alla posa del cavo in fibra ottica. Un ostacolo al normale deflusso delle acque piovane e la conseguenza di continui allagamenti. L'altro problema potrebbe essere rappresentato dalla presenza di veicoli che occupano i punti in cui ricadono i tombini. Per non vanificare lo sforzo organizzativo dei vari enti occorrono pubblicità agli appuntamenti programmati e un'opera di sensibilizzazione dei residenti. Ancora più determinante la necessità di un carro attrezzi disponibile per lo spostamento di veicoli che interrompono le operazioni.

La deblattizzazione avverrà attraverso «l'utilizzo del termonebbiogeno, una strumentazione che richiede l’apertura dei tombini presenti sulla sede stradale per l’immissione delle sostanze direttamente nelle fognature». Essenziale, quindi, operare sulle diverse strade con l’ausilio, oltre che dei fognatori, anche degli operatori della polizia municipale per garantire la massima sicurezza ai lavoratori così come agli eventuali veicoli di passaggio. Le misure restrittive ancora in vigore per la diffusione del coronavirus rappresentano una agevolazione in questo senso anche se hanno comportato uno slittamento delle attività. L'emergenza Coronavirus ha, infatti, richiesto l’attuazione di un programma straordinario di sanificazione delle strade, sempre condotto in collaborazione con l'autorità sanitaria e altre istituzioni.



Nel quartiere di Napoli Est il primo intervento di deblattizzazione sarà effettuato il 27 aprile in corso Ponticelli e viale Margherita, le due strade principali. Interventi anche a Barra (corso Sirena e via Serino il 12 maggio e nel rione Bisigano il 25) e a San Giovanni a Teduccio con due operazioni su tutto il corso principale il 15 e il 17 giugno, dal «Ponte dei granili» a «Croce del lagno». Per le strade private si punta sul coinvolgimento dei residenti: aziende e condomini riceveranno una nota dal Comune che inviterà loro a provvedere all'intervento e a inviare successivamente una autocertificazione agli uffici comunali. Lo hanno spiegato gli assessori competenti in una riunione di commissione di pochi giorni fa anticipando la probabile emissione di una apposita ordinanza.

A Ponticelli così come negli altri quartieri di Napoli, dunque, occorrono interventi preliminari alla deblattizzazione per rendere efficace le operazioni programmate ed evitare disagi ai cittadini che puntualmente lamentano la presenza di fastidiose blatte nei pressi delle proprie abitazioni. Sulla necessità di interventi di decoro pesano le restrizioni per la diffusione del contagio e la cronica difficoltà dell’amministrazione di rispondere a tutte le esigenze che provengono dall’esteso territorio.
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