Angri, minacce e insulti alla fidanzatina: «Ti vesti come dico io». Il 23enne va a processo

Un 23enne napoletano è stato rinviato a giudizio: «Imponeva alla 16enne regole di comportamento». Vietate le uscite con le amiche e le gite scolastiche, la minaccia choc: «Se ti vedo per strada ti do fuoco»

Violenza sulle donne
Violenza sulle donne
di Nicola Sorrentino
Domenica 9 Luglio 2023, 07:00 - Ultimo agg. 16:55
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Insulti e persecuzioni all’ex fidanzatina, costretta persino a seguire delle regole comportamentali per non subire l’ira del giovane. Il gup del tribunale di Nocera Inferiore ha rinviato a giudizio un ragazzo di 23 anni, residente nella provincia di Napoli, con l’accusa di stalking aggravato. L’udienza preliminare si è celebrata giorni fa. 

Secondo le accuse mosse dalla Procura, dall’estate del 2019 fino agli inizi del 2021, il ragazzo avrebbe molestato e minacciato la ex fidanzata, all’epoca dei fatti 16enne. I tanti episodi si sarebbero consumati tra i comuni di Angri e Pompei. La parte civile è rappresentata dall’avvocato Anna Vitolo. A sporgere denuncia fu la famiglia della ragazza, raccontando che il giovane non si sarebbe limitato ad insultare la minore, denigrandola in più occasioni e insinuando che la stessa fosse «di facili costumi». Le avrebbe, infatti, imposto anche delle regole, come di vestirsi in un certo modo quando uscivano di casa, ad esempio. Nel notarla una sera, infatti, avrebbe insinuato che la stessa volesse farli notare al punto da tirarle giù la maglia con forza. «Ma non ti vergogni a uscire così? Se ti vuoi far guardare fallo meglio», le avrebbe detto. In un’altra occasione la notò in giro con le amiche, spingendosi a minacciarla poi esplicitamente in un secondo momento: «Se ti vedo per strada ti do fuoco, se ti vedo con un altro o con le tue amiche per strada ti uccido». 

Un rapporto, quello tra i due, che sarebbe stato caratterizzato da minacce costanti, così come da divieti imposti dal giovane imputato. Tra questi, non andare in gita scolastica, non svolger attività sportiva, nemmeno in palestra, persino di abbandonare la scuola. Stando alle accuse, tuttavia, il ragazzo avrebbe usato anche violenza fisica sulla fidanzatina. Non prima di averle controllato in modo maniacale e ogni giorno il suo telefono. A seguito di un litigio, sempre stando alla denuncia, la trascinò per diversi metri fino all’interno dell’auto, dopo averla strattonata. Ancora, dopo un’altra discussione, le strinse con forza il collo ma più in generale la minacciava di morte ogni qualvolta che la vittima manifestava la volontà di interrompere quella relazione. La minore avrebbe vissuto nella paura, presa da gravi e perduranti stati d’ansia. Al punto da temere per la propria incolumità e costretta, non potendo reagire, a stravolgere le proprie abitudini di vita. Il ragazzo, più volte, si sarebbe presentato sotto casa sua, citofonando insistentemente per farla uscire in strada. La denuncia fu acquisita dai carabinieri, che avviarono un’indagine per dare riscontro alle parole della minore, in compagnia della famiglia, impegnata a raccontare quanto subito in quel lungo periodo di tempo. Il gup ha rinviato il ragazzo a processo, con inizio del dibattimento previsto per settembre.

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