Comune di Napoli, Manfredi frena il Pd sul rimpasto in giunta

I dubbi del sindaco sulla nomina di Acampora al posto di Mancuso

Il sindaco Gaetano Manfredi ai funerali di Giogiò Cutolo
Il sindaco Gaetano Manfredi ai funerali di Giogiò Cutolo
di Luigi Roano
Sabato 9 Settembre 2023, 10:00
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Sembrava tutto apparecchiato, ma il sindaco Gaetano Manfredi non è ancora convinto dell'inserimento in giunta di un consigliere comunale, nello specifico si tratterebbe di Gennaro Acampora il capogruppo in Consiglio comunale del Pd papabile come sostituto di Paolo Mancuso - ex presidente dei dem - dimessosi dalla squadra di Manfredi ormai 7 mesi fa. Invece l'ex rettore è pieno di dubbi sull'inserimento nella giunta dei consiglieri comunali perché - questo trapela - la mossa aprirebbe scenari poi difficilmente controllabili a livello politico. Nella sostanza, tutti i gruppi consiliari della pur larga maggioranza che lo sostiene, si sentirebbero legittimati a chiedere una poltrona in giunta. E quindi per l'ex rettore si tratterebbe di rivoluzionare la giunta, evento che non gli passa nemmeno lontanamente per la testa almeno a oggi. Un effetto domino che potrebbe iniziare dal gruppo che porta il nome del sindaco che paradossalmente è senza rappresentanza. Poi c'è la ringalluzzita sinistra che in Aula è arrivata a 5 consiglieri e chi più ne ha più ne metta. Non l'unico motivo che frena Manfredi per l'inserimento del dodicesimo assessore. L'ex rettore è intenzionato a prendersi altro tempo prima di decidere l'integrazione dell'esecutivo di Palazzo San Giacomo perché vuole capire che aria tira nel Pd delle tante anime, delle correnti e dei veti incrociati. Sicuro in giunta dovrebbe approdare un bonacciniano atteso che la segreteria metropolitana del partito retta da Giuseppe Annunziata è in netta maggioranza nelle mani dai fedelissimi del Presidente dell'Emilia Romagna. Questo fu l'esito delle primarie, tuttavia nella stessa tornata elettorale a Napoli è venuta fuori la vittoria di Elly Schlein poi ascesa alla segreteria nazionale del partito. Insomma, chi comanda in segreteria metropolitana Annunziata o i parlamentari e i membri vicini alla segretaria come Marco Sarracino e Sandro Ruotolo? In questo contesto arriva la nomination di Acampora, bonacciniano della prima ora e maturano i dubbi di Manfredi su un partito che parla troppe lingue. 

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Il rapporto tra l'ex rettore e Acampora - è bene chiarirlo subito - è ottimo. Per Manfredi è un punto di riferimento politico e anche a livello personale il feeling è giusto. Tuttavia, proprio perché Acampora appartiene a una specifica corrente del Pd potrebbe costituire un problema per Manfredi. Il quale preferirebbe che dai dem arrivasse un nome di un tecnico di area fori dai giochi interni, facilmente sacrificabile nel caso tra i dem scoppiasse un'altra rivoluzione dopo le Europee dell'anno prossimo. La sostanza è che il sindaco non si fida del Pd e perché punta su un tecnico come lo era del resto Mancuso, ex magistrato. Fioccano gli incontri in questo clima che non è teso ma confuso che spaventa molto di più del nervosismo lo stesso Manfredi. Il gruppo consiliare - per esempio - si è visto con Annunziata bonacciniano pure lui e molto vicino al consigliere regionale Mario Casillo, per fare il punto della situazione.

Sicuramente si è parlato del tema dell'assessore da inserire in giunta, ma anche del sostegno a Manfredi, che non è in discussione, e su come migliorare l'azione amministrativa del Comune. Cosa è venuto fuori dal faccia a faccia tra segretario e consiglieri? Si capirà a stretto giro di posta perché nei prossimi giorni è stato calendarizzato un incontro con il sindaco. Due le strade: braccio di ferro tra Pd ed ex rettore su Acampora, oppure trovare insieme un nome condiviso che sia di area dem, ma senza casacche troppo vistose addosso. 

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