Violenza negli ospedali, Cisl Fp Campania e Napoli contro De Luca

«Basta con lo scaricabarile!» è la denuncia dei due segretari della Cisl Funzione Campania della Campania e di Napoli

Cisl Fp
Cisl Fp
Lunedì 24 Luglio 2023, 14:46
3 Minuti di Lettura

Tutelare i diritti dei lavoratori e valorizzarne le potenzialità: è questo l'obiettivo delle  organizzazioni Cisl Funzione Campania della Campania e di Napoli, che si sono espresse in merito ai frequenti atti di aggressione nella Regione. I rispettivi segretari generali Lorenzo Medici e Luigi D’Emilio, dopo l'ennesima violenza al personale medico ed infermieristico dell’ospedale di Giugliano, hanno accusato i livelli istituzionali aziendali e regionali. «Basta con lo scaricabarile!», tuonano i due leader, sottolineando che «non è stato fatto niente sul piano della prevenzione per fermare episodi di violenza che mettono ogni giorno a rischio gli addetti al settore».

Medici si rivolge direttamente al presidente della Giunta De Luca per sottolineare che «probabilmente ha perso i numeri di telefono di prefetto e questore, visto che parla con loro attraverso la stampa e scrivendo una lettera solo dopo alcuni giorni per chiedere l’istituzione di un presidio permanente delle forze dell’ordine.

Sembra quasi l’ennesima foglia di fico a cui ci ha abituati in questi anni per conquistare il consenso, visto che così chiarisce che lui non ha la competenza per intervenire. Ma non è vero».

E il numero uno dell’area metropolitana D’Emilio spiega il perché. «C’è una legge dello Stato, la numero 113 del 2020 che all’art. 7 attribuisce alle strutture sanitarie la possibilità, nei propri piani per la sicurezza, di prevedere misure volte a stipulate specifici protocolli operativi con le forze di polizia per garantirne il tempestivo intervento. Chi lo ha fatto? C’è altresì una raccomandazione ministeriale, la n. 8 del 2007, che stabilisce le misure preventive di tipo strutturale ed organizzative da adottare presso i servizi di emergenza-urgenza e i luoghi di attesa. Quando è successo?».

Video

«In assenza di provvedimenti che avrebbero potuto essere adottati come deterrente efficace - ricorda la Cisl FP – il rischio di un’accentuazione del fenomeno è purtroppo elevato, come dimostrano i sempre più continui e reiterati episodi che si registrano ad un ritmo impressionante. Anche perché – conclude Medici – la Regione, cui compete il potere di controllo sull’attività delle aziende sanitarie, anziché esercitarlo, si limita attraverso il suo presidente ed assessore al ramo a fare annunci chiamando in causa altri e nascondendo le proprie rilevanti responsabilità. Un gioco al massacro per il quale è arrivato il momento di mettere la parola fine».

© RIPRODUZIONE RISERVATA