Sicurezza, Marrone (Confapi): «Basta morti sul lavoro, vogliamo azioni concrete»

Il presidente di Confapi Napoli ha affermato la necessità di stringere accordi tra imprenditori e sindacati per porre al centro del mondo del lavoro la questione securitaria

Il presidente di Confapi Napoli, Raffaele Marrone
Il presidente di Confapi Napoli, Raffaele Marrone
Sabato 17 Febbraio 2024, 16:36
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«Abbiamo appreso con grande dolore la notizia degli operai deceduti nel crollo di Firenze. Confapi Napoli è vicina ai familiari e a quanti sono stati colpiti da una tragedia che ci scuote tutti».

Lo afferma Raffaele Marrone, presidente di Confapi Napoli.

«Un ennesimo dramma che riaccende i riflettori su una criticità che purtroppo affligge da tempo il nostro Paese: la scarsa attenzione alla sicurezza sui luoghi di lavoro. Adesso bisogna fermarsi a riflettere e agire di conseguenza. È arrivato il momento di mettere in campo azioni concrete, vere, tese a preservare la vita umana che deve sempre venire prima di tutto».

«È fondamentale stringere un patto tra imprenditori e sindacati che metta al centro del mondo del lavoro la sicurezza. Prima di tutto si deve agire sul fronte degli appalti, troppo volte affidati, in seconda battuta, ad altre ditte che non rispettano le regole. Servono nuove regole, precise e chiare. Bisogna dire stop alle gare, sia nel pubblico che nel privato, vinte con offerte dubbie. Non si può continuare con il gioco al ribasso selvaggio il cui unico risultato è affidare cantieri ad aziende a cui altrimenti sarebbero preclusi», rileva Marrone.

«Bisogna individuare - sottolinea - le offerte palesemente anomale ed escluderle a priori.

Così come già esistente nel settore dei lavori pubblici, anche quello privato deve avere un sistema che qualifichi i partecipanti. L’ultimo decreto aveva stabilito che la manodopera negli appalti non potesse essere soggetta a ribassi. Ma la verità è che le pubbliche amministrazioni hanno la libertà di scegliere e valutare con la conseguenza di un evidente sconto sulla manodopera».

«L’ultimo fronte su cui si deve combattere è quello contrattuale. È importantissima la contrattazione collettiva a cui prendono parte sindacati, imprese e mondo politico, ma credo sia necessario fare un passo in più eliminando, per quanto è possibile, i cosiddetti contratti pirata. Contratti cioè sottoscritti da confederazioni e parti sindacali poco rappresentativi che non riescono a dare la giusta attenzione alla necessità di sicurezza», conclude il presidente di Confapi Napoli.

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