Salerno, danneggia le auto e poi fugge alla vista dei carabinieri: volo di 9 metri, è in coma

L'autore dei raid di sabato notte identificato e denunciato, i residenti lanciano un appello a prefetto e questore

Una delle auto danneggiate
Una delle auto danneggiate
di Barbara Cangiano Angela Trocini
Lunedì 20 Novembre 2023, 06:30 - Ultimo agg. 21 Novembre, 07:00
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Danneggiate sei auto nel parcheggio di via Cavallo, al Carmine alto. L’autore è stato poi identificato e denunciato. Ma, alla vista della pattuglia dei carabinieri si è lanciato nella strada di sotto, da un’altezza di nove metri ed ora è in coma al San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona. L’episodio fa riemergere un allarme sicurezza più volte segnalato dall’associazione “Viviamo il quartiere” che ha deciso di rivolgere un appello a questore e prefetto per chiedere un incontro urgente.

L’episodio è accaduto nella notte tra sabato e domenica, quando una persona ha mandato in frantumi i vetri di alcuni specchietti retrovisori e rovinato altri parabrezza di altre vetture che erano state lasciate in sosta dai residenti della zona.

Ieri mattina, al risveglio, i proprietari hanno constatato il danno e sollecitato l’intervento delle forze dell’ordine che hanno provveduto a individuare e a denunciare il responsabile dell’accaduto.

«Sono almeno due anni che chiediamo maggiore attenzione da parte delle forze dell’ordine – spiega Ermanno Minoliti, tra i fondatori dell’associazione – In questi mesi si sono verificati numerosi furti e danneggiamenti, senza considerare che proprio l’area del parcheggio viene puntualmente usata dai tossicodipendenti, come conferma il rinvenimento di siringhe e altri materiali. Non ci sono telecamere e l’illuminazione è praticamente inesistente, quindi è un invito per chi vuole delinquere a farlo senza porsi troppi problemi. Gli abitanti della zona sono esasperati perché non si sentono sicuri e perché vorrebbero maggiore attenzione. Di qui il nostro appello affinché possa essere convocato un tavolo per trovare la soluzione migliore al problema». 

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Del resto, non è la prima volta che si verificano episodi del genere. «Alcuni mesi fa, sempre nell’area del parcheggio si sono verificati una serie di furti a cui sono poi seguiti altrettanti furti in garage privati e negli appartamenti. Ci sono stati danneggiamenti, atti vandalici e abbiamo motivo di credere che ci sia un fiorente spaccio di droga. In molti – racconta un residente che preferisce restare nell’anonimato – hanno trovato siringhe, involucri di carta da forno e carta alluminio, bottigliette di plastica bucate. Tutto questo perché la zona è praticamente buia, non c’è un sistema di videosorveglianza e tutti si sentono autorizzati a fare i loro comodi, non vedendosi mai agenti in zona».

L’associazione Viviamo il quartiere, che riunisce famiglie che abitano in piazza Pasquale Naddeo, via Gelso, via Francesco Crispi, via Salvatore Calenda, via Giuseppe De Caro, via Antonio Trucillo, via Raffaele Cavallo, via Paolo Lettieri e via Basilio Pergamo, chiederà un confronto anche al sindaco Vincenzo Napoli per sollecitare una maggiore presenza dei vigili urbani. Il gruppo è formato da Giuseppina Di Zeo, Antonietta De Bellis, Mario Minoliti, Lorenzo Raso, Antonio Cascone ed Ermanno Minoliti, per lunghi anni presidente del comitato di quartiere centro storico. «La situazione è purtroppo diventata insostenibile.

Non solo per la presenza di tanti scostumati che continuano a liberarsi indiscriminatamente dei rifiuti mettendo anche in seria difficoltà gli operatori di Salerno Pulita, ma soprattutto per l’escalation di furti e rapine che si sono verificati nelle ultime settimane tra negozi, garage e appartamenti. Questo ovviamente non ci fa vivere serenamente e la speranza è che le telecamere possano fungere da deterrente. Certo, sarebbe auspicabile potenziare i controlli da parte delle forze dell’ordine», insiste Minoliti. 

Quello delle microdiscariche è un altro problema del quartiere: spesso, infatti, i residenti trovano spazzatura ammassata agli angoli della strada e sacchetti di indifferenziato abbandonati in giorni e orari diversi da quelli previsti dal cronoprogramma di conferimento. «Ma se con gli incivili siamo purtroppo abituati a convivere – continua il residente – con le persone di malaffare preferiamo non avere nulla a che vedere».

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