Positano, i giudici del Riesame rigettano il ricorso dei legali dei proprietari dell'isola Li Galli

La battaglia giudiziaria prevista a gennaio quando sarà discusso l'appello della procura per il riconoscimento della lottizzazione abusiva

L'isola Li Galli
L'isola Li Galli
di Petronilla Carillo
Venerdì 22 Dicembre 2023, 06:05 - Ultimo agg. 11:27
3 Minuti di Lettura

I giudici del Riesame rigettano il ricorso dei legali della società «Li Galli di Giovanni Russo & C. snc», gli avvocati Paola Severino ed Agostino De Caro, relativamente ai sigilli posti alla passerella e la ricovero barche. Quest’ultimo è in attesa di condono e, quindi, non sarebbe dovuto essere sottoposto ad alcuni intervento edificatorio. Per quanto riguarda la passerella, invece, sarebbero state violate norme relativa al Demanio pubblico. La vera partita giudiziaria, però, sarà a gennaio prossimo quando si discuterà l’appello proposto dalla procura contro il provvedimento del gip Giandomenico D’Agostino il quale ha accolto soltanto parzialmente le richieste della procura. Ricordiamo che l’ipotesi avanzata dai magistrati inquirenti, guidati dal procuratore capo Giuseppe Borrelli e dal vicario Luigi Alberto Cannavale, è di reati urbanistici ed ambientali. Quello che era alla base della loro richiesta di sequestro era una lottizzazione da loro ritenuta in alcune parti irregolare. Ma il giudice per le indagini preliminari non ha condiviso la posizione della procura e, nel suo provvedimento, parla di «totale stravolgimento della originaria destinazione» soltanto per il ricovero barche, ritenendo le opere accessorie «illegittime» ma non «sufficienti a parlare di lottizzazione abusiva». 
LE CONTESTAZIONI 
Secondo gli inquirenti, l’isola de Li Galli sarebbe sottoposta ad un vincolo di inedificabilità assoluta ma nel corso dei sopralluoghi eseguiti dai finanzieri a luglio scorso, sarebbero state riscontrate dagli investigatori stessi trasformazioni urbanistiche in raffronto ad una preliminare consultazione fatta con Google street view. Le modifiche strutturali avrebbero riguardato anche Villa Praia con modifiche alla scala, alla pavimentazione esterna, alla copertura voltata, a due bagni, a portefinestre e balconi, muretti e parapetti, eliscalo e deposito sotto eliscalo. Proprio l’eliscalo, secondo quanto contestato dalla procura, non risulterebbe nella documentazione di precedenti condoni. A Villa Grande le irregolarità, non riconosciute dal gip ricordiamo, riguarderebbero la piscina, il porticato, a ringhiera, la veranda, la camera sotto al terrazzo, i locali deposito e dispensa, aperture e modifiche varie di vani. Problemi di volume di vani anche a Villa Lunga, insieme a modifiche del terrazzino, delle scale, della cabina armadio, della piscina, della chiesa e delle sedute. Qui, in particolare, è stata contestata anche la demolizione del portico e le sedute vicino alla piscina realizzate in muratura con schienale alto 50 centimetri. La chiesa, invece, sarebbe stata realizzata al posto di un locale tecnico ritenuto dalla procura già abusivo. Quindi la Torre dove è stata modificata la pavimentazione esterna, sono stati posti pannelli solari, realizzati una piscina e un forno.

Anche le fioriere, secondo i finanzieri che hanno eseguito i controlli, sarebbero abusive.

Interventi che, secondo il gip, avrebbero «indubbiamente comportato un ampliamento di volumi e superfici e una modifica dell’aspetto esterno dei manufatti» ma il giudice per le indagini preliminari distingue tra violazione degli strumenti urbanistici vigenti e costruzione senza titolo abilitativo. In quest’ultimo caso, spiega il gip, gli interventi sono stati eseguitivi su una struttura già esistente, «sembra lecitamente», precisa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA