Positano, sigilli al resort sull’isola di Li Galli: il Riesame dà ragione alla Procura

In un primo momento il gip aveva rigettato la richiesta di sequestro per alcune strutture dell'isola de Li Galli

L'isola de Li Galli
L'isola de Li Galli
di Petronilla Carillo
Mercoledì 17 Gennaio 2024, 23:46 - Ultimo agg. 19 Gennaio, 07:26
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Accolto il ricorso della procura di Salerno: i giudici del Riesame  riconoscono l’ipotesi di lottizzazione abusiva per il resort ultra lusso realizzato sull’isola de Li Galli, disponendo il sequestro di altre parti della struttura ritenute dagli inquirenti realizzate senza alcuna autorizzazione. Si chiude così lo scontro tra l’ufficio diretto dal procuratore Giuseppe Borrelli, e dal vicario Luigi Alberto Cannavale, e il gip del tribunale di Salerno Giandomenico D’Agostino che aveva accolto solo parzialmente le richieste di sigilli dei magistrati. Ad inizio del mese di dicembre il giudice per le indagini preliminari, nel suo provvedimento, aveva parlato di «totale stravolgimento della originaria destinazione» soltanto per il ricovero barche, ritenendo le opere accessorie, a questo collegate, «illegittime» ma non «sufficienti a parlare di lottizzazione abusiva». Ricovero barche trasformato (secondo il fascicolo composto dai finanzieri delegati alle indagini) in area benessere.

È su questo blocco di costruzione, annesso di passerelle, attracco e ormeggio natanti, dissalatore e generatori di corrente elettrica, oltre che dei terreni sui quali insistono le strutture, che scattò il sequestro preventivo e l’iscrizione nel registro degli indagati della legale rappresentante de «Li Galli di Giovanni Russo & C. snc», Elsa Russo. «Salvati» dal gip altri edifici che costituiscono parte integrante dell’intera struttura come villa Praia, villa Grande, villa Lunga e la Torre. È sul rigetto dei sigilli per queste costruzioni che la procura ha fondato il proprio ricorso ritenendole edificate in maniera non regolare, assieme alle connesse opere di urbanizzazione già eseguite. Nello specifico si tratta di una elisuperficie, viali di collegamento ai diversi corpi di fabbrica, piscine, impianto di dissalazione, condotta di adduzione e distribuzione acqua per usi igienico-sanitari e di irrigazione, impianto di smaltimento delle acque, passerelle di approdo, che - secondo la procura - avrebbero determinato una trasformazione urbanistica ed edilizia del territorio, senza le prescritte autorizzazioni e in violazione delle prescrizioni degli strumenti urbanistici vigenti come il Piano Regolatore Generale adeguato al Put che pone, nella zona di interesse (di “Tutela naturale”), il vincolo di inedificabilità assoluta impedendo così qualsiasi trasformazione del suolo.

Secondo l’ipotesi accusatoria, accolta dal Riesame, i cambiamenti strutturali avrebbero anche riguardato ruderi di origine romana e unità abitative, non condonate, gravate anche da vincolo archeologico paesaggistico e monumentale. Per quanto riguarda Villa Praia ci sarebbero state modifiche alla scala, alla pavimentazione esterna, alla copertura voltata, a due bagni, a portefinestre e balconi, muretti e parapetti, eliscalo e deposito sotto eliscalo. Proprio l’eliscalo, secondo quanto contestato dalla procura, non risulterebbe nella documentazione di precedenti condoni. A Villa Grande le irregolarità riguarderebbero la piscina, il porticato, la ringhiera, la veranda, la camera sotto al terrazzo, i locali deposito e dispensa, aperture e modifiche varie di vani.

Problemi di volume di vani anche a Villa Lunga, insieme a modifiche del terrazzino, delle scale, della cabina armadio, della piscina, della chiesa e delle sedute.

Qui, in particolare, è stata contestata anche la demolizione del portico e le sedute vicino alla piscina realizzate in muratura con schienale alto 50 centimetri. La chiesa, invece, sarebbe stata realizzata al posto di un locale tecnico ritenuto dalla procura già abusivo. Quindi la Torre dove è stata modificata la pavimentazione esterna, sono stati posti pannelli solari, realizzati una piscina e un forno. Anche le fioriere, secondo i finanzieri che hanno eseguito i controlli, sarebbero abusive. 

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