Angri, vince 15mila euro con le scommesse sportive e non li dichiara: perde il Reddito di cittadinanza e viene condannata

Una cinquantenne nei guai. I soldi erano stati investiti in altre scommesse

Truffa sul reddito di cittadinanza
Truffa sul reddito di cittadinanza
di ​Nicola Sorrentino
Martedì 30 Gennaio 2024, 03:30 - Ultimo agg. 13:21
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Vince 15mila euro scommettendo su eventi sportivi ma non dichiara la variazione di reddito, perde il Reddito di Cittadinanza e viene condannata ad 1 anno e 3 mesi di reclusione. Questa la sentenza emessa dal tribunale di Nocera Inferiore, in primo grado, per una donna di Angri, assistita dal legale Roberto Ancora, il quale è pronto a ricorrere in appello.

Stando alle accuse, l'imputata - di 50 anni - aveva collezionato diverse vincite scommettendo online, accumulando circa 15mila euro. Quei soldi erano finiti sul proprio conto corrente ma erano stati poi investiti nuovamente in altre scommesse, restando nella disponibilità della donna solo pochi giorni. Da un controllo dell'Inps, successivamente, la 50enne si era vista revocare il Reddito di cittadinanza, visto che non aveva comunicato quella variazione di reddito o patrimonio, nella dichiarazione utile per ottenere il beneficio dallo Stato. Una circostanza che le era costata, oltre alla revoca del sussidio, anche l'avvio di un procedimento penale, concluso giorni fa con la condanna in primo grado. Il tribunale ha riqualificato il reato di truffa, ritenendo la donna colpevole di omessa comunicazione delle variazioni del reddito, in violazione dell'articolo 7 della legge 4 del 2019.

La pena resta sospesa ma subordinata alla restituzione dell'intera somma - circa 11mila euro - percepiti dalla fine del 2019 a settembre 2020, quale beneficiaria del Reddito di cittadinanza.

I soldi di quelle vincite - oggetto del contendere e scoperte dall'Inps attraverso dei normali controlli - erano rimasti sul conto della donna per pochi giorni, poi utilizzati per nuove scommesse effettuate su circuiti online. Il procedimento definito dinanzi al giudice monocratico del Tribunale di Nocera Inferiore è solo uno delle centinaia di procedimenti avviati dalla procura, poi finiti in sede di dibattimento, in relazione a falsificazioni, presunte o tali, nelle autocertificazioni per ottenere il sussidio dello Stato. 

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