Salerno, emergenza sovraffollamento al pronto soccorso del Ruggi: proclamata l'agitazione

i sindacati chiedono L'intervento del prefetto di Salerno ma la dirigenza del Ruggi avvisa: abbiamo convocato un incontro con le parti sociali

L'ingresso del pronto soccorso del Ruggi
L'ingresso del pronto soccorso del Ruggi
di Sabino Russo
Giovedì 22 Febbraio 2024, 06:45
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Sovraffollamento del Pronto soccorso, anemia di medici e infermieri, ricoveri in Osservazione breve intensiva anche oltre i due giorni, medicina d’urgenza snaturata della sua funzione, assenza di rapporti con la medicina territoriale e con l’Asl. Sono alcuni dei temi sui quali le parti sociali vorrebbero confrontarsi con la direzione strategica dell’azienda ospedaliera universitaria per dare una boccata d’ossigeno alle criticità del pronto soccorso, contestando la priorità data dalla stessa all’affidamento degli incarichi per infermieri e operatori socio-sanitari, lasciando ancora irrisolto l’atto aziendale. Per questo motivo, Fp Cgil, Fials e Uil Fpl proclamano lo stato di agitazione di tutto il personale di comparto. Il Ruggi replica, convocando l'incontro per il 4 marzo.

LA SITUAZIONE

Le sigle sindacali, a inizio febbraio, avevano segnalato la necessità di un confronto in merito alla nota dell’ufficio Risorse umane, riguardo alla «necessità di procedere in via prioritaria all'affidamento degli incarichi del personale di comparto in Pronto soccorso», con la previsione di «un incarico di funzione organizzativa ed almeno 6 incarichi professionali per la copertura h24». Le parti sociali definiscono la «nota totalmente controversa e arbitraria rispetto a quanto precedentemente approvato dalla rappresentanza sindacale interna al Ruggi, anche perché introduce modifiche significative, andando a modific

are i criteri di conferimento». Questo intervento, poi, andrebbe a influire, a loro dire, sui fondi contrattuali destinati agli incarichi, che è materia oggetto di informativa e confronto con le organizzazioni sindacali. «Non pensiamo che la cosa pubblica possa essere gestita senza rapportarsi con le organizzazioni sindacali – dice il segretario provinciale della Funzione pubblica della Cgil, Antonio Capezzuto – C’è carenza di personale. Non sappiamo qual è il fabbisogno di quest’azienda. Non è stato ancora discusso l’atto aziendale. Se la direzione continua con questo atteggiamento ostativo nei confronti del sindacato saremo costretti a continuare la mobilitazione, fino a quando non arriverà l’apertura di un dialogo costruttivo e rispettoso del nostro ruolo di rappresentanza». Si chiede, dunque, un tavolo con l’azienda «per portare al centro dell’incontro i lavoratori, i professionisti che ne sono la vera anima – continua Carlo Lopopolo, segretario provinciale Fials – Una raccolta firme fatta dagli operatori della sala operatoria, con 46 firme di lavoratori che richiedono un incontro alla direzione, non ha visto ad oggi alcuna risposta».

I NUMERI

Il solo Ruggi risponde a circa 140mila accessi all’anno, con una mancanza di camici bianchi pari a 25mila 320 ore. «In pronto soccorso ci sono dei problemi seri e non si risolvono con la nomina di sei coordinatori in più – conclude Angelo Rambaldi, segretario Uil Fpl – Forse, stiamo facendo troppi generali e ci stiamo dimenticando dei soldati che devono andare in guerra».

LA REPLICA

Pronta la replica anche della direzione generale. «Il 14 febbraio scorso, l’ufficio aziendale competente ha inviato formale convocazione a tutte le sigle sindacali del comparto, comprese Cgil, Fials e Uil, per l’incontro che si terrà il 4 marzo proprio sugli argomenti oggetto della citata richiesta – si legge nella nota – In merito, si rappresenta, altresì, che l’azienda ospedaliero universitaria sta procedendo, nel rispetto della normativa di riferimento, al riconoscimento delle indennità previste dal contratto nazionale, al riconoscimento delle spettanze connesse al recupero delle liste d’attesa 2023 e all’adozione del piano triennale del fabbisogno del personale e del nuovo atto aziendale».