Benevento in difficoltà nel gestire il vantaggio

Dopo quattro vittorie di fila arriva la frenata col Messina

Benevento calcio
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di Luigi Trusio
Martedì 12 Marzo 2024, 11:54
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Una frenata inattesa ma per certi versi fisiologica. E che in qualche modo smorza i facili entusiasmi generati dalle quattro vittorie di fila facendo capire che nel campionato di serie C nessuno ti regala nulla. Se non hai quella fame, quella cattiveria agonistica e l'istinto del killer, rischi grosso contro chiunque, anche le cosiddette squadre materasso.

Figuriamoci se non può accadere contro un Messina che nel girone di ritorno, per punti fatti, è dietro solo a Benevento e Juve Stabia. A destare qualche preoccupazione, dopo il pari interno con i peloritani (che comunque rappresenta il 12esimo risultato utile consecutivo, eguagliato Andreoletti), non è tanto il risultato, che ci può stare. Ma è il secondo tempo trascorso in totale balìa dell'avversario, il terzo dopo quelli con Cerignola e Foggia, a suscitare perplessità.

Più indizi fanno una prova. E sottolineano che il Benevento ha qualche difficoltà nella gestione del vantaggio e nel garantirsi continuità di gioco e di manovra. Nel mantenere uno standard di rendimento elevato per almeno 60/70 minuti. Già nel primo tempo si erano registrate avvisaglie che qualcosa non stesse funzionando nel verso giusto. Ma il Messina oltre qualche fiammata non era andato, perché il pallino dell'iniziativa, al netto di una miriade di errori tecnici (molti dei quali indotti dalla densità che facevano gli avversari), era saldamente in mano ai sanniti e gli ospiti si limitavano alle ripartenze.

La faccenda si è dannatamente complicata quando le parti si sono invertite nella ripresa. I peloritani, che fino a quel momento avevano atteso i giallorossi nella loro metà campo, hanno cominciato a premere e a guadagnare campo: il Benevento a quel punto si è abbassato troppo, non riuscendo a sfruttare le controfughe e a gettarsi nei varchi che si aprivano.

Un atteggiamento che una grande squadra non dovrebbe avere, più mentale che fisico, determinato pure dalle prestazioni poco convincenti di diversi interpreti. La gente ha invocato a ripetizione dagli spalti l'inserimento di Talia a centrocampo. O al posto di Pinato, ammonito, oppure in luogo di un attaccante per passare al 3-5-2.

Ma Auteri è così, prendere o lasciare. Pensare solo a difendersi non fa parte del suo bagaglio esperienziale. Per lui i tre punti vanno messi sotto chiave cercando il raddoppio, non concentrandosi solo nel proteggere l'1-0. Gli è andata bene col Foggia, male con Cerignola e Messina. È la sua filosofia. Lo è sempre stata. C'è comunque una linea di coerenza nel modo in cui agisce. Ha conservato tre cambi fino al minuto 88 e paradossalmente, quando li ha fatti, il Messina ha pareggiato. Il calcio non è una scienza esatta. E non è detto che l'ingresso di Talia, che pure ci poteva stare, avrebbe cambiato qualcosa. Onestamente, non si ricorda una gara in cui Auteri abbia rinunciato a un attaccante per avere un uomo in più a metà campo. Al massimo si è spinto lasciando dentro un centrocampista da falso nove, come nel caso di Simonetti a Potenza. Ma era comunque parte del tridente offensivo. Ergo contestare è poco utile.


La verità è che questo Benevento è poco avvezzo ad amministrare, ed esprime il meglio di sé quando deve inseguire, da animale ferito (vedi i ribaltoni di Francavilla e Picerno). Estremizzando, il problema (se tale lo si può definire) è che segna sempre per primo (9 gare sulle 12 di Auteri). Pertanto fa bene il tecnico, con il poco tempo a sua disposizione, a cercare di inculcare la tendenza ad ammazzare le partite piuttosto che a gestirle. Perché all'atteggiamento passivo non si rimedia con una semplice sostituzione. Oltretutto la rincorsa alla Juve Stabia rischia di rivelarsi troppo sfiancante. Dodici gare in 64 giorni (quasi una ogni 5) pesano eccome su testa e gambe. Il margine di 4 punti sul terzo posto è stato mantenuto e questo è già un dato significativo. La squadra non si allenerà all'«Imbriani» per tutta la settimana. Ieri si è ritrovata al «Meomartini», dove resterà fino a venerdì (solo oggi ci sarà una seduta al «Ciro Vigorito») per abituarsi al sintetico del «De Cristofaro» di Giugliano. Berra sarà squalificato per il match di sabato alle 20.45, Pinato va in diffida. In compenso rientrano Improta, Karic e Starita.

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