Tagliare il traguardo di tre club qualificati ai quarti di Champions League darebbe fiato al calcio italiano dopo l'umiliazione subita giusto un anno fa (il 24 marzo la sconfitta nello spareggio con la Macedonia del Nord a Palermo) che negò alla Nazionale la partecipazione al Mondiale in Qatar.
Non accade dal 2006, diciasette anni. Il Milan ha già staccato il biglietto eliminando il Tottenham di Conte, adesso tocca all'Inter - martedì 14 - impegnata in casa del Porto e al Napoli - mercoledì 15 - atteso dal secondo round con l'Eintracht al Maradona.
Diciassette anni fa il Milan di Berlusconi riuscì a superare il Lione ai quarti e poi fu sconfitto nelle semifinali dal Barcellona che avrebbe vinto il titolo europeo. L'Inter, allora di Moratti, fu fermata dal Villarreal e la Juve venne eliminata dall'Arsenal.
E il Napoli? Diciasette anni fa, poco dopo le partite dei quarti Champions, conquistò l'accesso in serie B, la prima medaglia della gestione De Laurentiis-Marino-Reja: il 15 aprile al San Paolo vittoria sul Perugia con i gol di Calaiò e Capparella (erano al tempo le stelle della squadra azzurra insieme al Pampa Sosa, che quella domenica indossò la maglia azzurra numero 10 in onore del Pibe) e festa in città perché era stato recuperato il posto tra i cadetti. Il balzo in A sarebbe avvenuto 14 mesi dopo. E da quel momento vi sarebbe un'ascesa irresistibile, fino a questi giorni di assoluta felicità. Ci sembra così lontano quel giorno di aprile del 2006.
Lo scudetto e i quarti Champions sono a un passo. Il secondo e ultimo tricolore fu vinto nel 1990, tra le prime 8 d'Europa invece gli azzurri non si sono mai trovati perché la strada è stata sbarrata nel 2012, nel 2017 e nel 2020 da tre top club: Chelsea, Real e Barça. Non è soltanto il 2-0 di Francoforte a mettere (quasi) al riparo da brutte sorprese la squadra per i 90' contro l'Eintracht: sono il suo spirito, la sua qualità e la sua forza.