Danso al Napoli, Garcia guida il pressing

Rudi ha scelto il difensore austriaco del Lens dopo Kim

Kevin Danso
Kevin Danso
Giuseppe Taorminadi Pino Taormina
Mercoledì 26 Luglio 2023, 07:00 - Ultimo agg. 18:11
4 Minuti di Lettura

Dalla Val di Sole il Napoli torna con qualche dubbio in meno. La ricerca di De Laurentiis e Chiavelli, con la collaborazione di Micheli e Meluso, ha portato a ridurre il numero dei pretendenti alla successione di Kim a un piccolo circolo di privilegiati: Max Kilman, 26 anni, del Wolverhampton valutato 40 milioni; Josi Sutalo, 23 anni, della Dinamo Zagabria. E infine Kevin Danso del Lens, 24 anni, valutato una trentina di milioni. Danso è quello nettamente in pole. E ieri dalla Francia rimbalzano voci del tentativo del club transalpiano di blindarlo con un rinnovo di altri tre anni. Il centrale avrebbe glissato, probabilmente - sostiene la stampa d'Oltralpe - proprio perché sta aspettando il Napoli. Il problema è che ogni volta che De Laurentiis chiede informazioni su un calciatore, il suo prezzo schizza alle stelle. Per questo punta al massimo riserbo, alle trattative quasi carbonare con gli intermediari. Per Danso, però, si è mosso anche Garcia: non solo perché conosce a memoria la Ligue 1 ma soprattutto perché è convinto - anche i database a cui si appoggia Micheli dice che è vero - che sia il successore naturale del coreano. Il punto evidente è che non può venire uno qualsiasi: il campionato passato ha mostrato che Juan Jesus e Ostigard sono due super alternative. Ma nessuno dei due può far coppia fissa con Rrhamani. E anche Garcia va in questa direzione, nonostante le parole. E in più ora il tecnico francese mette anche fretta a De Laurentiis: per la prossima settimana lo vorrebbe a Castel di Sangro.

Far felici i campioni d'Italia.

La mission del presidente ha una certa logica: premiare il tricolore e il ritorno in Champions con prolungamenti e aumenti degli ingaggi quasi per tutti. Ovvio, anche per Kvara. Mamuka Jugeli non era da solo: c'era anche Zaccardo, l'ex juventino, nel ritiro di Dimaro. Zaccardo è il primo ad aver prospettato a Giuntoli (ma anche ad Edo De Laurentiis in una cena a Parma) dell'addio alla Georgia di Kvara. Tutti spingono ora per il rinnovo, anche perché ballano i premi per tutti. Ma De Laurentiis non ne ha voluto parlare in questi giorni trentini. Ovvio, dovrà farlo perché Kvara è ora uno di quelli che prende di meno, circa 1,5 milioni netti. Jugeli e Zaccardo, però, hanno voluto mettere sul tavolo anche altri piccoli talenti dell'Est. E si è parlato anche della possibilità di aprire in Georgia un piccolo centro sportivo firmato dal Napoli. Primi passi, solo quelli. Jugeli è solo l'ultimo manager che ha fatto la sua apparizione a Dimaro. L'unico, a dire il vero, che torna a casa solo con una promessa di rivedersi (prestissimo) per entrare nel vivo di un rinnovo di cui Giuntoli ha già definito tutto in inverno. I nodi, si sa, sono due: Zielinski e Osimhen. Il polacco può ridursi l'ingaggio ma solo dal 2024, senza spalmare l'ultimo anno da 4,5 milioni. De Laurentiis sperava di tagliare lo stipendio già da questa stagione, al momento del rinnovo. Da qui, il momento di stallo. La Lazio, Zielinski lo ha capito, è stato solo un grande bluff: Sarri lo voleva, ma Lotito (ed è questa la sensazione di Piotr) non ha mai trattato veramente per strapparlo a De Laurentiis. E questa cosa Maurizio Sarri non l'ha presa bene. Per Osimhen l'appuntamento è a Castel di Sangro. Ma è ormai chiaro che è lui quello da convincere, è il nigeriano quello che ha ancora dei tentennamenti. Si è fatto convincere da amici, intermediari e parenti che l'offerta del Napoli è più bassa di quello che potrebbe ottenere altrove. E questo sta creando un certo imbarazzo. Né De Laurentiis ha aiutato con quella frase sul palco di Dimaro (che i giocatori hanno accolto con fastidio) con riferimento all'attaccamento e all'amore per la maglia. Sono argomenti ormai inflazionati per il patron azzurro. Il Psg non ha bussato alla porta del Napoli: forse, a quella di Osimhen sì. Mario Rui firmerà fino al 2026, un anno in più di contratto. Non male per un 31enne. Politano deve aspettare ancora, mentre ora arriva il momento di Meret. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA