Ancelotti e Spalletti non sono esattamente i due ultimi arrivati. Sono allenatori che hanno vinto e hanno dimostrato di avere una certa sensibilità per il calcio bello e concreto. Entrambi sono collegati da una sottilissima linea azzurra che nel caso di specie è diventata una maglia con il numero 70. Si tratta di quella indossata fino a oggi da Gianluca Gaetano, l'unico napoletano ad aver vinto il terzo scudetto a Napoli, dici poco.
Eppure nemmeno questo senso di appartenenza unito alla stima di Ancelotti e Spalletti sembra poter bastare a un ragazzo di 24 anni costretto nuovamente ad aprire la valigia nella sua Cimitile per andare a trovare fortuna lontano da Napoli. Dopo essere cresciuto nel settore giovanile azzurro ha fatto il suo esordio con Ancelotti nel 2019: prima in campionato (contro la Spal) e poi in Champions League (contro il Genk). Ma niente, a gennaio del 2020 è stato mandato in prestito a Cremona, dove l'anno successivo è stato protagonista della promozione in serie A con Pecchia in panchina. A Napoli devono essersi accorti di lui e in particolare lo ha notato Luciano Spalletti.
Oggi raggiungerà Cagliari dove ad accoglierlo troverà un maestro - di vita e di calcio - come Claudio Ranieri. Dopo la promozione con la Cremonese (2021-22) e lo scudetto con il Napoli (2022-23) vuole centrare un'altra impresa: la salvezza con il Cagliari. Si tratta di un qualcosa che è nelle sue corde, perché forza di volontà e spirito di sacrificio vanno a braccetto con le qualità tecniche del ragazzo. Anche se resta l'amarezza per non essere riuscito a convincere il Napoli a puntare sul suo talento. Il club azzurro ha preferito puntare su Dendoncker (arrivato in prestito dall'Aston Villa) piuttosto che su un ragazzo fatto e cresciuto in casa propria. Dalle parole di elogio di Spalletti, dall'esordio con Ancelotti all'ennesimo prestito che non odora certo di bocciatura, ma è sinonimo di scarsa progettualità da parte del Napoli. Anche in emergenza, con gli uomini contati a centrocampo, Gaetano non è riuscito a trovare lo spazio necessario per emergere. Non sono bastati il gol e la prestazione praticamente perfetta con il Lecce, non è bastata la disponibilità totale nel mettersi in gioco sempre e comunque. E allora, altro giro altra corsa. Invece di lottare per il quarto posto lotterà per restare in serie A con il Cagliari, una salvezza che a questo punto avrà anche più valore della Champions.