Cagliari-Napoli, probabili formazioni: due novità per Calzona

Osimhen titolare, torna Zielinski a centrocampo

Francesco Calzona
Francesco Calzona
Eugenio Marottadi Eugenio Marotta
Domenica 25 Febbraio 2024, 08:00 - Ultimo agg. 18:35
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Fuori i secondi. Il vecchio adagio tipicamente pugilistico calza a pennello per l'esordio di Francesco Calzona in serie A alla guida del Napoli. Il neo tecnico degli azzurri, attuale Ct della Slovacchia, ha sempre svolto il ruolo di «secondo» con Sarri, Spalletti e Di Francesco. Con quest'ultimo è stato proprio a Cagliari (stagione 2020-21) dove oggi pomeriggio si presenterà sul «ring» dell'Unipol Arena alla guida dei campioni d'Italia dopo avere avuto il battesimo del fuoco mercoledì scorso contro il Barcellona nella gara d'andata degli ottavi di finale di Champions al Maradona. Fuori i secondi, dunque: ultima chiamata per il Napoli che prova una disperata rimonta alla zona Champions. Prima trasferta ed esordio in campionato per l'ex ragazzo di Calabria, chiamato al capezzale dei campioni d'Italia con il compito di provare a risalire la china per una squadra che si ritrova cucito e già sbiadito lo scudetto sul petto nel giro di appena nove mesi dalla festa tricolore.

E se Calzona «conosce vita, morte e miracoli del Napoli» - per parafrasare il tecnico dei sardi, Sir Claudio Ranieri - certamente l'allenatore degli azzurri conosce altrettanto bene la formazione sarda invischiata nei bassifondi della graduatoria con un bisogno disperato di punti per provare a mantenere accesa la fiammella della speranza salvezza.

Ma il Napoli non può permettersi passi falsi. Gli azzurri ristagnano mestamente nella pancia della classifica e se vogliono davvero provare una disperata rimonta al quarto (o quinto) posto utile per la prossima Champions devono cambiare passo e viaggiare con una media di (almeno) due punti a partita di qui alla fine della stagione. Sperando che basti... Calzona dal canto suo si è rimboccato le maniche: ha azzerato gerarchie e dinamiche di mercato mostrando subito carattere misto ad una precisa identità tattica. Il suo mantra è il 4-3-3 il suo credo il tridente, ma la parola d'ordine è la meritocrazia. 

Ed è con questi ingredienti che l'allenatore si è presentato nello spogliatoio azzurro in questi primi giorni nelle vesti di nocchiero, piuttosto che di traghettatore (l'intesa con De Laurentiis è quella di arrivare a giugno, poi si vedrà...). Lo spirito che si respira nell'ambiente sembra più sereno. Basti pensare che ieri pomeriggio Giovanni Di Lorenzo, nonostante la squalifica, ha chiesto di salire comunque sul charter che da Capodichino è decollato alla volta di Cagliari con a bordo la squadra del Napoli. Il capitano ha voluto esserci comunque. Un segnale importante. Un messaggio inequivocabile di attaccamento al gruppo ed ai colori azzurri. 

In campo, al posto di Di Lorenzo, ci sarà Mazzocchi sulla destra. Dalla parte opposta, invece, Mario Rui sembra farsi preferire ad Olivera. In tal caso, il Napoli avrebbe i due esterni diversi da quelli scesi in campo con il Barça. La costruzione dal basso resta il primo comandamento di Calzona, così come restano gli stessi interpreti (o quasi) dalla cintola in su. Unica eccezione il ritorno di Piotr Zielinski - fuori dalla lista Champions, ma non da quella della serie A, nonostante abbia già fatto le valigie destinazione Inter a giugno - che si candida per una maglia da titolare nella terra di mezzo. Il tecnico ha parlato a lungo con il polacco in questi giorni ed è pronto a lanciarlo nella mischia a prescindere dalle questioni contrattuali relative al suo futuro. Certamente Piotr farà staffetta con Traorè che pure ha avuto un buon impatto con il Barcellona da subentrato. A chiudere la cerniera del centrocampo ci saranno Anguissa e Lobotka. Lo slovacco è sempre stato il fulcro del gioco del Napoli e con Calzona lo è ancora di più visto che è anche il regista indiscusso della nazionale slovacca. In attacco, il Napoli schiera il meglio del potenziale a sua disposizione con Osimhen che ha smaltito i sintomi influenzali e si piazza al centro del tridente completato da Politano e Kvaratskhelia. Fuori i secondi: serve un colpo da tre punti. 

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