Una delicata carezza alla bara bianca mentre stava per concludersi la cerimonia funebre. Così Roberto Carlos Sosa, detto il Pampa, ha salutato Giogiò Cutolo, ucciso in piazza Municipio. Si è fatto avanti tra la folla, il Pampa, l'argentino che ha deciso di vivere a Napoli dopo aver concluso la sua carriera perché questa città - con i suoi colori che devono essere più forti dei suoi orrori - gli è entrata nel cuore.
Non si è vista in chiesa la bandiera del Calcio Napoli, né magari uno dei pochi calciatori rimasti qui ad allenarsi durante la sosta per gli impegni delle nazionali. Mamma Daniela ne aveva chiesto la presenza, consapevole del forte messaggio che la bandiera azzurra può lanciare alla comunità. Certe assenze, comunque, non hanno fatto rumore. Forte, invece, si è sentito l'urlo di speranza di Napoli, di tutti coloro che si sono stretti intorno alla bara bianca. Come Sosa, che fu il primo calciatore ingaggiato da De Laurentiis diciannove anni fa per il campionato di serie C e l'ultimo ad avere indossato la maglia numero 10, quella del Mito.
A Napoli bisogna dare sicurezza e ai giovani di Napoli bisogna dare prospettive, migliorare i contesti in cui vivono.