Osimhen, gli arabi non mollano
ma il Napoli dice di no

Nuovo rilancio dei sauditi ma ADL non lo cede per meno di 200 milioni

Victor Osimhen
Victor Osimhen
di Pino Taormina
Martedì 1 Agosto 2023, 09:09 - Ultimo agg. 2 Agosto, 08:08
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Inviato a Castel di Sangro

Non c'è pace tra gli ulivi. O se preferite tra gli aceri e le querce delle montagne abruzzesi. Mentre tutto sembrava fatto per la permanenza e il rinnovo ci pensa Pif, il fondo che è il braccio finanziario del principe di Ryad Mohamed Bin Salman, a turbare i sonni azzurri. Anzi. È tornato alla carica. De Laurentiis, chiuso nel suo fortino di Rivisondoli, dopo aver respinto le suggestioni del primo assalto, si prepara ad accogliere il rilancio saudita. E a valutarlo. Pronto a dire un altro no fino a quando non verrà sfondato il muro dei 200 milioni. Cosa che non è ancora avvenuta. La verità è che Osimhen non ha fatto salti di gioia all'idea di andare all'Al-Hilal (nella sua testa dopo Napoli c'è solo Parigi) ma se fossero vere le voci inglesi che parlano di un'offerta da un milione di euro a settimana, ovvio che il banco rischia di saltare. Mandando la macero i lunghi giorni tra trattativa tra Calenda, il suo manager, e De Laurentiis. Che, a dire il vero, ha pure portato a casa un'intesa quasi totale per il rinnovo di (almeno) un altro anno. Balla solo la clausola che il patron vuole da 160 milioni (prendere o lasciare) e Calenda - su pressione di Osimhen - vuole attorno ai 100 milioni. E in più ci sono anche nuovi sponsor pronti ad affiancare il nigeriano.

Osimhen non ha mai avuto fretta per firmare il nuovo contratto. Lui - anche perché il suo mondo fatto di amici, consiglieri e familiari - sostiene che il suo stipendio da 4 milioni è troppo basso metterebbe la firma sul nuovo accorso solo al termine di questo mercato. Ma questa è l'estate della follia saudita, della voglia di Ryad di mettersi alle spalle Doha e Dubai, di questa guerra araba nello sport che rischia di mandare tutto all'aria. E che rischia di arrivare anche a Napoli. Dunque, la permanenza di Osimhen - scontata fino a pochi giorni fa - è molto legata a quanto Pif deciderà di mettere sul tavolo: se la prima proposta (da 130 milioni) è stata respinta, fino a dove si spingerà Pif? Ovvio, il Napoli deve dare il via libera alla trattativa, visti i due anni di contratto. Dunque, da una parte (se resta) il nuovo contratto da 7,5 milioni e dall'altra parte i timori per l'assalto saudita. Che sembra assai più concreto di quello del Manchester United della scorsa estate (che prevedeva anche uno scambio - per nulla gradito - con Cristiano Ronaldo).

Tutto ruota su questa incredibile, folle, proposta che sta facendo il giro d'Europa e tiene in bilico non solo il mercato del Napoli ma di tutta la serie A. Intanto c'è una scossa sul fronte di Lozano: perché i suoi agenti si sono fatti vivi per chiedere uno sconto sul cartellino che il Napoli valuta 18 milioni di euro. Il messicano ha detto sì ai Los Angeles (contratto da 3 anni per 5,5 milioni di euro) ma i californiani chiedono lo sconto. Valutazione in corso. Così come è ancora fermo il fronte del difensore centrale: Danso, Mavropanos e Sutalo sembrano essere gli ultimi rimasti nel listone tra le mani di De Laurentiis, Chiavelli, Meluso e Micheli. E con il passare delle ore, il Lens non abbassa le sue pretese (30 milioni) per l'austriaco di origini ghanesi.

Emissari della Dinamo Zagabria hanno fatto sapere di essere pronti ad abbassare il prezzo, ma il Napoli ha puntato i piedi: paga Sutalo 16 milioni e non vuole concedere percentuali di rivendita future ai croati. A centrocampo, c'è la pista Lo Celso che, però, il Tottenham non vuole dare in prestito. Al solito, trattative che si scaldano sul gong del mercato. Più facile l'operazione Demme-Castrovilli, anche se tutto dipende dalla Fiorentina.
 

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