Tutti al cospetto del re. Il re è Victor Osimhen. Da Calenda a De Laurentiis, tutti spingono per mettere la parola fine alla telenovela, con la firma sul contratto nuovo fino al 2026. Ieri pomeriggio l'agente era ancora nel quartier generale di Rivisondoli, per l'ennesimo briefing (il sesto da quando il Napoli ha iniziato il precampionato) a cui ha preso parte l'attaccante sia pure per qualche minuto. Victor ha deciso di mettersi la cera nelle orecchie come i marinai di Ulisse per non ascoltare il canto delle sirene arabe, ma prende ancora tempo per firmare la nuova intesa virtualmente raggiunta tra il suo manager e De Laurentiis. Tentenna, Osi, anche perché le cifre ancora non lo soddisfano del tutto: non mette in bilico la sua permanenza qui, ha confermato a Garcia la sua voglia e l'assalto arabo non sembra (al momento) aver scalfito le sue certezze. Ma ci sono alcuni dettagli, come l'entità della clausola, che vuole molto più bassa rispetto ai 160 milioni che il Napoli pretende. Calenda, da Dimaro a Castel di Sangro, ha il compito di rassicurare la stella di Lagos: quella dell'agente è una presenza costante e quasi amichevole. E con Osimhen i contatti sono continui, anche al telefono: per definire pure le nuove sponsorizzazioni. Le distanze per il rinnovo non sono abissali e i continui incontri fanno intendere che non c'è rottura. Anzi. C'è la penna pronta sul tavolo ma Osimhen - con i suoi tanti consiglieri ombra - spinge per aumentare bonus e stipendio (si lavora a un ingaggio da 7,5 milioni netti oltre i bonus). Ovvio, la presenza all'orizzonte delle superpotenze economiche arabe rischia di far saltare tutto. In qualsiasi momento. È l'incognita che agita il Napoli ma tutta l'Europa. Chiaro, a 24 anni Osimhen non pensa di andare a fare la vita del pensionato in un campionato che cresce, certo, ma assai lentamente. Ma tutto dipende anche a quanto Pif, il fondo sovrano di Ryad, metterà sul piatto di De Laurentiis. Al momento, il fortino azzurro ha resistito alla prima proposta, da 130 milioni.
Certo, il difensore ancora non c'è. Non è un dettaglio. La sensazione è che il cerchio si stia chiudendo sui due affari più low cost, quello di Mavropanos dello Stoccarda e di Sutalo della Dinamo Zagabria. Poi, chiaro, ci sono gli esuberi dei top club: forse, il Napoli è rimasto spiazzato anche dall'addio del ds Giuntoli, motivo per cui ancora non ha trovato il bandolo della matassa. Il prescelto resta ancora Danso ma il Lens tiene duro, non molla, forse adesso neppure se arrivano i 35 milioni di euro richiesti dirà di sì. C'è un clima disteso nel mondo Napoli e la fiducia dell'ambiente è incondizionata nei confronti di De Laurentiis. Ma è evidente che Garcia ora un po' di fretta ce l'ha. Ed è difficile dargli torto. Lozano andrà via. Se vuole il Los Angeles deve fare in fretta: oggi chiude il mercato in entrata della Mls. E se dovesse restare, o dimezza l'ingaggio (cosa di cui al momento non vuole sentir parlare) oppure De Laurentiis lo metterà fuori rosa. Questo il tecnico francese lo sa. Nome nuovo per il suo sostituto, anche se Bernardeschi continua a mandare segnali di fumo da Toronto. La stampa belga è convinta che Johan Bakayoko, belga, anni 20, ala destra di piede mancino del Psv.
Piotr Zielinski ha una proposta da meno di 3 milioni all'anno per tre anni.