Montesarchio: bomba carca alla sala giochi, la criminalità alza il tiro

Continuano le indagini anche per la violenta rapina di Airola

Bomba carta fatta esplodere a Montesarchio
Bomba carta fatta esplodere a Montesarchio
di Enrico Marra
Mercoledì 26 Aprile 2023, 10:51
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Criminalità scatenata in valle Caudina, in questi ultimi giorni. Dopo il raid in un'abitazione di Airola con un intera famiglia in ostaggio dei banditi, a distanza di ventiquattro ore altro episodio allarmante. Questa volta una bomba carta è stata fatta esplodere contro una sala giochi e scommesse a Montesarchio. Dieci giorni fa c'era stato un incendio doloso presso un palazzo in cui abita un medico psicologo nello stesso centro caudino che lavora anche per l'Asl.
La scorsa notte, erano da poco passate le tre, quando è esploso un rudimentale ordigno collocato presso una porta secondaria della sala giochi «Betaland» in via Napoli. Modesti i danni subiti dalla porta del locale e dai muri adiacenti ma chiaro il messaggio. Un botto assordante che ha svegliato gli abitanti della zona che hanno dato l'allarme, e sul posto sono giunti i carabinieri della Compagnia di Montesarchio, che hanno raccolto i pochi frammenti che, questo tipo di ordigno una volta esploso lascia sul posto. La sala giochi, presa di mira è gestita da V. V. di 37 anni, del luogo, che subito è stato avvertito dell'accaduto. L'uomo avrebbe sostenuto con gli inquirenti di non aver ricevuto minacce o richieste estorsive, ma le indagini sono in corso e chiaramente il movente estorsivo non viene trascurato.
«Non ero al corrente dell'attentato della scorsa notte - commenta il sindaco Franco Damiano che in queste ore si sta congedando dalla popolazione locale in vista del turno elettorale - di fronte a questi episodi delinquenziali ho sempre ritenuto che bisogna avere la massina fiducia nelle istituzioni preposte alle indagini. E anche in questi ultimi casi tengo fede a questa impostazione che ho portato avanti negli anni in cui sono stato al vertice del Comune».


I carabinieri hanno puntato subito la loro attenzione sulle telecamere per cercare di scovare qualche immagine che possa dare il via ad elementi utilizzabili per risalire alla individuazione dei possibili attentatori. I riscontri la momento sarebbero molti vaghi. E questo attentato ha aggiunto ulteriore impegno, per gli inquirenti che erano già al lavoro per cercare di fare chiarezza sul raid nell'abitazione di Airola. In questo caso l'attenzione si è appuntata su un'auto, che sarebbe stata ritrovata, una delle due che sarebbe stata utilizzata per condurre in valle Caudina la banda composta da non meno di sei persone. Così hanno preso di mira l'abitazione dell'antiquario e dei suoi familiari in via Lavatoio. Mentre per il precedente incendio del portone dell'edificio in piazza Vittorio Veneto, e per la bomba presso la sala giochi si propende per reati ascrivibili alla mala della zona, per l'assalto all'abitazione di Airola si è convinti che si tratti di una incursione messa a segno da malavitosi stranieri.
E a tale riguardo si confrontano gli elementi del raid ad Airola con quelli raccolti dagli inquirenti che sono al lavoro per analoghi episodi avvenuti in province limitrofe come Caserta, dove è finito nel mirino un noto avvocato. Del resto il modo di operare di questi rapinatori ha degli elementi che rivelano la matrice. In particolare non esitano a mettere a segno questi colpi in presenza di più persone, non temendo le loro reazioni che cercano di neutralizzare abbandonandosi ad atti si violenza. ed infatti anche ad Airola c'è stato un ferito. E del resto l'esperienze del passato, quando si è riusciti a risalire ad alcuni componenti di queste bande, ci si è trovati di fronte a stranieri.
 

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