Minacciato, aggredito e poi sequestrato in casa per costringerlo a ritirare le denunce: è quanto ha subito tra il luglio e l'ottobre del 2022 il dipendente di un bar di Ischia che si era permesso di rivolgere apprezzamenti nei confronti di una minorenne.
Oggi, al termine di indagini della Squadra Mobile di Napoli (diretta dal primo dirigente Alfredo Fabbrocini) coordinate dalla Dda, la Polizia di Stato ha notificato due arresti in carcere emessi dal gip per le accuse di violenza privata e sequestro di persona, aggravati dal metodo mafioso. Per altri tre indagati è stato invece disposto l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per lesioni aggravate dal metodo mafioso.
L'incubo per il dipendente del bar è iniziato il 24 luglio del 2022, dopo la denuncia presentata per la prima aggressione subìta a cui, il giorno dopo, sono seguite minacce da alcuni degli indagati i quali così intendevano costringerlo a lasciare definitivamente l'isola.
Grazie all'apporto di alcuni testimoni e all'analisi dei sistemi di videosorveglianza delle zone dove sono avvenuti i fatti, la polizia di Stato è riuscita a delineare l'accaduto e a identificare i responsabili. Il giudice ha ritenuto per tutti sussistente l'aggravante del metodo mafioso ipotizzata dagli inquirenti in quanto i fatti sono stati commessi con quelle modalità.