Emergenza cadute a via Toledo, pavimentazione sconnessa e rappezzi dappertutto: «rischi seri per chi inciampa»

Lunedì un'anziana signora è caduta davanti alla Galleria Umberto

L'intervento di un'ambulanza
L'intervento di un'ambulanza
di Antonio Folle
Mercoledì 13 Dicembre 2023, 16:37 - Ultimo agg. 23:32
3 Minuti di Lettura

Con l'aumento dei visitatori in città il vecchio problema della pavimentazione sconnessa di via Toledo torna di strettissima attualità. Lunedì mattina, come ha denunciato in una nota ufficiale inviata all'assessore Cosenza il Comitato Diritti Essenziali, all'altezza della Galleria Umberto I una signora anziana, probabilmente una turista straniera, è caduta a causa di uno dei tanti "lastroni" sconnessi.

La donna, che ha battuto violentemente la testa, è stata soccorsa da un equipaggio del 118 e, a parte lo shock e qualche escoriazione dovute alla caduta non ha riportato danni gravi.

L'episodio, l'ennesimo di una lunga serie, ha alzato nuovamente il livello d'attenzione circa il cattivo stato di conservazione della pavimentazione in pietra etnea.

Una pavimentazione in moltissimi tratti sconnessa, rattoppata alla meglio con getti di asfalto "a freddo" e pericolosa - i tratti più pericolosi vengono puntualmente transennati con la rete arancione dalla Polizia Municipale - che mette a serio pericolo l'incolumità dei pedoni, dei ciclisti e dei passeggeri di tanti monopattini che affollano il centro storico della città. E paradossalmente le giornate di gran calca sono quelle, dal punto di vista della circolazione pedonale, più sicure. E' durante le giornate in cui in strada circolano poche persone o nelle giornate di pioggia che il rischio-cadute si intensifica.

 

Una situazione, quella di via Toledo, che palazzo San Giacomo conosce bene, al punto da stanziare un milione di euro per il rifacimento di una pavimentazione sulla quale gli ultimi interventi sono stati realizzati nel lontano 2015. Un'era geologica se si pensa all'enorme stress a cui sono sottoposti i pesanti basoli di pietra etnea - già strutturalmente più deboli dei più costosi e rari basoli di pietra vesuviana - tra milioni di pedoni che li calpestano ogni anno e, soprattutto, a causa del transito degli automezzi delle forze dell'ordine e dei pesanti mezzi di Asìa. E più volte commercianti e residenti hanno puntato il dito proprio contro la partecipata del Comune di Napoli, accusando i mezzi addetti allo svuotamento delle campane ed al lavaggio delle strade di essere i principali responsabili delle numerosissime fratture presenti nei basoli di pietra non progettati per sopportare il "carico" rappresentato da automezzi dal peso di svariate tonnellate. 

Video

«Quando c'è la calca - spiega Patrizia Bussola del Comitato Diritti Essenziali - chi inciampa di solito rovina su altre persone che attutiscono la caduta, ma quando c'è poca gente chi inciampa e cade, rischia di farsi male seriamente. Su tutta via Toledo le mattonelle lesionate o fuori posto sono circa una cinquantina. E intanto le cause civili aumentano, anche se la nuova normativa offre una scappatoia ai comuni per non risarcire».

© RIPRODUZIONE RISERVATA