Marrageddon a Napoli, i giovani festeggiano il rap italiano: «Ora è anche il turno del sud»

In 55mila erano presenti all'Ippodromo di Agnano al Festival organizzato da Marracash

Folla all'esterno per il concerto di Marrakech
Folla all'esterno per il concerto di Marrakech
di Emanuela Di Pinto
Domenica 1 Ottobre 2023, 16:04
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Napoli si trasforma nella Woodstock del rap italiano. A migliaia sono accorsi all'Ippodromo di Agnano per la festa dell'hip hop più attesa dell'anno, organizzata da Marracash, vera e propria bandiera del genere rap in Italia. Per celebrare i 50 anni dalla nascita di questo stile, oltre 30 artisti si sono riuniti tra Milano e Napoli in un tripudio di giovani appassionati pronti ad attendere ore sotto il sole per aspettare e ascoltare i propri beniamini. L'evento, cominciato alle 17 con Nayt e chiuso quasi a mezzanotte con Marracash, ha visto alternarsi sul palco volti notissimi della scena rap italiana che hanno animato e fatto ballare l'intero Ippodromo, diventato per un giorno un vero e proprio tempio della musica. Già dalle prime ore del mattino, Fuorigrotta è stata invasa da giovani fan pronti a lanciarsi nella corsa al “posto migliore”.

Con la città paralizzata a causa della chiusura di numerose strade (compresa l'uscita della tangenziale) per evitare ingorghi ingestibili, fiumane di persone hanno attraversato le strade vicine all'Ippodromo rendendo Napoli e provincia più vive che mai. E' risaputo quanto di rado in città si organizzino eventi di questa portata molto spesso per motivi principalmente organizzativi. Il Marrageddon si è rivelato un successo non solo tra il pubblico ma anche da un punto di vista di immagine della città che è diventata, per un giorno, meta prediletta degli appassionati di musica rap. Ai cancelli migliaia di ragazzi hanno mostrato il loro entusiasmo. «E' impossibile non partecipare ad un evento del genere, è un'occasione unica» ha raccontato uno dei tanti ragazzi in fila.

Sul fronte mediatico il Marrageddon è stato paragonabile al doppio concerto dei Coldplay dello scorso giugno allo Stadio Diego Armando Maradona, capace di catalizzare l'interesse di tutta Italia.

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Secondo moltissimi fan, dopo il Marrageddon, Napoli potrebbe diventare un nuovo punto di riferimento per gli artisti, in particolare riguardo l'organizzazione di eventi di questa portata. Nonostante la realizzazione del Festival abbia portato non poche difficoltà in città, soprattutto riguardo i mezzi pubblici e il traffico che all'uscita del concerto ha bloccato migliaia di persone in strada fino alle prime ore della mattina, l'evento ha sicuramente spostato lo sguardo del mondo della musica sul territorio e su come, molto spesso, anche il sud, a volte dimenticato a causa della presenza di poche strutture adeguate ad eventi di questo tipo, è presente e vuole essere coinvolto in questo mercato. «Non si può fare tutto a Milano» ha detto ironicamente uno dei giovani in attesa di entrare. «Ora è anche il turno del sud».

Tra gli artisti presenti nel corso della serata i giovani Nayt e Toy Boy seguiti da Madame, Ernia, Lazza e Geolier che ha confermato quanto la sua musica sia diventa sempre più presente all'interno della cultura napoletana. Oltre a Marracash, re indiscusso della scena hip-hop italiana, si è aggiunto all'equazione anche Guè e il vero ospite a sorpresa della serata: Tananai. Il cantante milanese ha omaggiato il collega con una inaspettata cover di uno dei suoi bravi più famosi, Laurea ad honorem. Il Marrageddon, senza alcuna ombra di dubbio, è stato una eccellente possibilità per Napoli di mostrare quanto, nonostante alcune difficoltà, sia capace di organizzati concerti e festival di questa portata. Che possa essere non nuovo inizio per la città? Un modo per renderla ancor più giovane ed accessibile? Non resta che aspettare e scoprirlo.

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