San Giovanni, spazi Nest e Art33:
respinto il ricorso, restano i dubbi

San Giovanni, spazi Nest e Art33: respinto il ricorso, restano i dubbi
di Alessandro Bottone
Martedì 6 Luglio 2021, 13:56 - Ultimo agg. 22:36
4 Minuti di Lettura

C’è una nuova svolta sul caso dei locali comunali di via Bernardino Martirano a San Giovanni a Teduccio, nella zona orientale di Napoli. Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania ha respinto il ricorso dell’associazione Gioco Immagine e Parole, la realtà che finora ha avuto in affido l’intero bene comunale e che aveva chiesto l’annullamento degli atti con cui il Comune di Napoli ha messo a bando gli spazi.

Si tratta dei locali dell’ex scuola Giotto-Monti che ospitano al piano terra il teatro Nest, guidato da Francesco Di Leva, presidente dell'associazione Nest Napoli Est Teatro, e al primo piano il l’hub culturale Art33 guidato da Mariarosaria Teatro, presidente dell’associazione Gioco Immagine e Parole. Il Tar Campania, respingendo l’istanza cautelare, ha condannato quest'ultima al pagamento delle spese in favore del Comune di Napoli e dell’associazione Nest Napoli Est Teatro nella misura di cinquecento euro ciascuno.

Nell'ordinanza del Tribunale è specificato che «le allegazioni (ragioni, ndr) della difesa comunale non risultano efficacemente contraddette dalla parte ricorrente (da Gioco Immagine e Parole, ndr) sicché non può essere concessa la richiesta tutela cautelare», ovvero la richiesta di sospendere gli atti prodotti da Palazzo San Giacomo. Inoltre, nella decisione del TAR si legge che resta da approfondire, nella sede opportuna, la questione relativa al passaggio del bene comunale di via Martirano dal patrimonio indisponibile - come specificato negli atti dell’avviso pubblico del Comune - a quello disponibile, circostanza che comporterebbe la perdita della destinazione pubblica della struttura.

Video

Una vicenda spinosa iniziata qualche settimana fa quando il Comune di Napoli, proprietario degli spazi di via Martirano, ha “concluso” il rapporto con Gioco Immagine e Parole rifiutando la richiesta dell’associazione di affido dei locali per altri sei anni e pubblicando un avviso pubblico per assegnarli a due distinte realtà del terzo settore per specifici progetti di rilevanza sociale. Di qui la volontà dell’associazione di Mariarosaria Teatro di opporsi legalmente a quanto messo in atto dall’amministrazione comunale. Ne è nata anche una polemica nata con l’altra realtà associativa, la compagnia del teatro Nest, che ha “difeso” la scelta del Comune dell’avviso pubblico ritenendola garanzia di trasparenza e meritocrazia.

Prima di quest’ultima pronuncia il TAR aveva disposto la sospensione dell’efficacia degli atti comunali fino alla pubblicazione del provvedimento del Collegio: circostanza avvenuta ieri, appunto. La vicenda non sembra ancora essere risolta definitivamente vista la complessità dei fatti. Il Comune potrebbe far ripartire l'iter per l'assegnazione degli spazi così come aveva già deciso a metà maggio ma resta da sciogliere il nodo relativo alla natura del bene.

«L'ordinanza del TAR ha sicuramente chiarito la situazione respingendo la richiesta dell'associazione di annullare gli atti comunali, tra cui il bando di assegnazione. Gli allegati del comune e il nostro atto di intervento hanno dimostrato che le sue dichiarazioni non erano veritiere e non erano sufficienti per annullare i procedimenti comunali. Anche se non è un intervento definitivo, siamo contenti che la verità stia venendo fuori per quella che è» dichiara Francesco Di Leva del Teatro Nest che specifica: «Per quanto riguarda la condanna alle spese per la fase cautelare in favore della nostra associazione simbolicamente abbiamo deciso di destinare tale cifra all'acquisto di libri a tema legalità che doneremo ai tre complessi scolastici del territorio: all'istituto Vittorino da Feltre di Valeria Pirone, all'istituto Scialoja Cortese di Rossella Stornaiuolo e all'istituto Sarria-Monti di Teresa Sasso».

Mariarosaria Teatro dell'associazione Gioco Immagine e Parole prende atto dell'ordinanza del TAR la quale, a suo avviso, non entra nel merito della questione. Valuterà, insieme al proprio legale, come proseguire dopo aver studiato gli atti depositati.

© RIPRODUZIONE RISERVATA