Scarcerata dal Tribunale del Riesame Antonietta Sarnataro: era stata arrestata in un blitz contro il clan Amato-Pagano

Il blitz contro il clan Amato-Pagano
Il blitz contro il clan Amato-Pagano
di Luigi Sabino
Martedì 7 Febbraio 2023, 19:49 - Ultimo agg. 8 Febbraio, 07:46
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E’ stata scarcerata Antonietta Sarnatoro, la sessantaduenne arrestata il 18 gennaio scorso nel corso di un blitz dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli. A deciderlo, questa mattina, il Tribunale del Riesame di Napoli che ha accolto totalmente la linea difensiva del penalista Andrea Di Lorenzo dello studio guidato dall’avvocato Luigi Senese.

La Sarnataro era finita in manette al termine di una complessa attività investigativa condotta dai militari dell’Arma che aveva portato anche all’arresto di tre uomini e, soprattutto, al sequestro di ingenti somme di denaro, di oltre venti chili di sostanze stupefacenti e di un vero e proprio arsenale.

In un calzaturificio, nella disponibilità di uno degli indagati, i carabinieri, nel corso della perquisizione, trovarono 5 chili di cocaina, 2 chili e 100 grammi di hashish, 1 pistola Beretta calibro 22 e 1 pistola Glock calibro 9x19 con matricole abrase. La Glock era stata modificata con selettore di tiro a raffica e provvista di silenziatore. Sequestrati anche 1.260 proiettili di vario calibro tra cui munizioni per i micidiali fucili mitragliatori kalashnikov e la somma contante di 143.570 euro.

In una delle abitazioni, invece, furono recuperati altri 10 chili di hashish, 8 di marijuana, oltre un etto di cocaina e un fucile calibro 12 con la matricola abrasa.

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A casa della Sarnataro, motivo per cui era finita in manette, furono, invece trovati quasi 700 grammi di hashish pronti per essere confezionati e consegnati, verosimilmente, a qualche piazza di spaccio della zona. Nel corso dell’operazione, inoltre, i carabinieri trovarono anche una parrucca e una maschera che, si sospetta, potrebbero essere state nella disponibilità dei killer di qualche gruppo di fuoco del sodalizio nato dalla sanguinosa faida con i Di Lauro. Un duro colpo per il sodalizio che, oltre all’ingente perdita di denaro ha dovuto fare i conti anche con il sequestro della droga il cui valore, una volta finita sul mercato al dettaglio, avrebbe garantito l’afflusso di un fiume di denaro.

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