«Questo premio dice che tutti noi, incluso me che sono un figlio del Mezzogiorno in quanto immigrato, abbiamo una grande responsabilità: credere che è possibile avere un nuovo Sud». L’ex sindaco di New York, Bill De Blasio, fatica a trattenere la commozione dopo aver ricevuto dalle mani del primo cittadino di Napoli, Gaetano Manfredi, il prestigioso riconoscimento internazionale 'Guido Dorso' per la sezione Usa/Mezzogiorno.
Di origine sannite e lucane, nonché grandissimo tifoso degli azzurri, De Blasio incarna difatti il profondo e mai spento legame che unisce ed azzera, da oltre un secolo, gli oltre 7mila chilometri che dividono la città del sole dalla grande mela. Per anni, ed in parte ancora adesso, terra promessa dei tantissimi emigrati che dall’Italia, in special modo dal Meridione, salpavano alla volta degli States con una valigia piena solamente di sogni e speranze, senza mai però dimenticare la cultura e l’amore per la loro terra di origine.
Anche se la lingua italiana l’ha studiata a Brooklyn, l’ex sindaco di New York non ha mai dimenticato le sue origini campane di cui si è sempre detto orgoglioso ed è per questo che la giuria, del premio intitolato al meridionalista vissuto tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento, ha scelto di onorarlo.
«Il Premio a De Blasio - motiva Nicola Squitieri, presidente dell'associazione Dorso - è conferito perché rappresenta quella schiera di italoamericani che portano avanti con onore il nome dell'Italia e soprattutto del Sud ed è anche un riconoscimento dato per incrementare ulteriormente i rapporti tra questa quarta generazione di italoamericani e il nostro Mezzogiorno anche a livello economico, culturale e sociale».
«Napoli – osserva l’ex primo cittadino di New York che ha fatto ritorno nel capoluogo campano anche per festeggiare lo scudetto della squadra di Spalletti e domenica sarà allo stadio ad assistere al match contro la Sampdoria - è una delle città più belle del mondo, nonostante i problemi che ci sono come in tutte le grandi città, ma la bellezza, la creatività, l'energia, la passione dei napoletani non hanno paragoni nel mondo».
«Anche a New York – chiarisce - ci sono gli stessi problemi di Napoli come traffico, spazzatura e trasporti, problemi per i quali i newyorkesi sono sempre arrabbiati. Sono questioni che riguardano tutte le grandi città per loro natura, e fare i sindaci di grandi città non è facile, ma è importante lavorare ogni giorno per la gente per una città migliore».
A rimarcare lo storico legame che corre lungo il 41esimo parallelo, senza nascondere eventuali future collaborazioni tra le due amministrazioni, è stato anche il sindaco partenopeo Gaetano Manfredi: «L'amicizia tra queste due città è nella storia, nella tradizione e nella forza democratica: Napoli è una grande città di accoglienza e libertà mentre New York è per eccellenza la città della democrazia e dell’accoglienza dal momento che accoglie cittadini da tutto il mondo come dimostra lo stesso Bill».
Ora però per De Blasio, così come per tutti i napoletani in giro per il mondo, la testa è già alla sfida di domenica al Maradona quando il capitano Giovanni Di Lorenzo alzerà al cielo il trofeo conquistato matematicamente a maggio dai neo campioni d’Italia. Una coppa che per l’ex sindaco della grande mela può andare ben oltre il semplice dato calcistico.
«Dopo questo scudetto tutto è possibile - ha spiegato ottimista De Blasio - In America si dice 'It's our time' Napoli. Nel mondo c'è gran rispetto per la città ed ora è ancora più forte. Credo che per i napoletani sia importante ricordare questo momento per creare energie e opportunità. E credo che sia un momento di orgoglio per tutto il Sud Italia e per i tanti italoamericani che festeggeranno domenica anche a New York, perché gli italoamericani sono quasi tutti di origine meridionale».
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