Salerno, piazza Libertà: il processo a De Luca verso la prescrizione

Processo per la variante a piazza Libertà, De Luca verso la prescrizione

il governatore della Campania Vincenzo De Luca
il governatore della Campania Vincenzo De Luca
di Petronilla Carillo
Giovedì 9 Marzo 2023, 06:55 - Ultimo agg. 08:21
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Un’altra inchiesta verso il nulla di fatto. Il rinvio, deciso ieri mattina dopo una lunghissima camera di consiglio, al prossimo ottobre del processo sulla variante da otto milioni di euro al progetto piazza della Libertà ipoteca l’andamento del giudizio che, a questo punto, si avvia sempre più verso una assoluzione per prescrizione dei 25 imputati. Tra questi anche l’attuale governatore Vincenzo De Luca (difeso dagli avvocati Carbone e Castaldo) per presunto falso in atto pubblico commesso quando era sindaco di Salerno. Motivo del rinvio, ancora una volta, la testimonianza dei periti incaricati anni fa (ormai) di eseguire una relazione sui lavori. Uno dei due periti ha problemi di salute e, per questo, il processo sembra essersi arenato sull’ascolto dei testi.

Testi che ora sono stati rinviati alla fine del mese di ottobre. Dopo l’estate, tra sette mesi circa. Il dibattimento, ricordiamo, è iniziato a giugno 2017 ed ha subito non poche battite d’arresto, a parte il Covid. I fatti oggetto dell’inchiesta si riferiscono a quando De Luca era sindaco di Salerno: a rispondere insieme a lui di falso in atto pubblico sono l’allora vicesindaco Eva Avossa e gli ex assessori Mimmo De Maio, Luca Cascone, Alfonso Bonaiuto, Augusto De Pascale, Enzo Maraio, Ermanno Guerra e Franco Picarone, per aver approvato nel 2011 la variante in corso d’opera con lo stanziamento di ulteriori 8 milioni di euro per affrontare «alcuni imprevisti», cioè la presenza di acqua nel sottosuolo come evidenziato dalla direzione dei lavori e dal responsabile del procedimento (sotto la piazza scorre il torrente Fusandola deviato).

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Imputati sono anche Aniello Fiore e Gerardo Calabrese. Prima della delibera di variante, erano stati i funzionari comunali Domenico Barletta ed Antonio Ragusa, il direttore dei lavori Paolo Baia e il tecnico Sergio Delle Femine a ritenere di dovere potenziare l’impermeabilizzazione delle strutture interrate e, al tempo stesso, introdurre un sistema che riducesse la velocità dello smaltimento delle acque di falda.

Un sistema, per l’accusa, in esecuzione già dalla fine del 2009.

E, inoltre, gli stati di avanzamento e la variante sarebbero stati necessari - sempre a parere dei magistrati - per mettere riparo ad un errore in fase di progettazione. Anche i tecnici rispondono di falso in atto pubblico e Baia, Ragusa e Delle Femine anche di aver falsato gli stati di avanzamento dei lavori insieme ai due costruttori dell’Esa (la ditta appaltatrice), Enrico e Armando Esposito. E, ancora, Marta Santoro e Antonio Fiengo avrebbero falsato anche i SSal sulla fornitura della pavimentazione. Per la procura anche le gare sarebbero state turbate: nello specifico quella relativa alla pavimentazione della piazza e quella per la realizzazione del Fronte di mare-piazza Santa Teresa. 

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