Fuori il secondo. Perché la corsa per il pallone d'oro 2023 è praticamente già scritta. Iniziata e finita in un solo mese, quello di dicembre 2022, quando Leo Messi ha trascinato la sua Argentina sul tetto del mondo. Da quel momento si è aperta solo la caccia al nome di chi sarebbe arrivato sul secondo gradino del podio. Perché l'affare primo posto era già stabilito. D'altra parte quello che verrà consegnato questa sera (la cerimonia inizia alle 20.30 e sarà visibile su Sky Spot 24 e sul Canale 20) potrebbe essere verosimilmente anche l'ultimo della carriera del campionissimo argentino. L'ottava meraviglia per Leo, che in bacheca ha già 7 riproduzioni della preziosissima statuetta. Per la prima volta, però, il Pallone d'oro volerà oltre i confini europei visto che oggi Messi è un calciatore del Miami Fc, squadra della Mls americana. Un verdetto, quello che verrà ufficializzato questa sera, che però sembra già scritto da tempo, ovvero da quando l'Argentina ha vinto il mondiale al termine dell'indimenticabile finale in Qatar contro la Francia.
Eppure sarà interessante capire chi sarà il primo dei non eletti, ovvero il secondo nella graduatoria generale, perché a tutti gli effetti diventa già il nome più caldo per il pallone d'oro 2024. Inutile girarci troppo attorno, Erling Haaland è il più accreditato per raccogliere il testimone di Messi per la prossima stagione.
Victor e Kvara sono i due rappresentanti del Napoli nel listone dei 30 finalisti, e per ovvie ragioni non hanno grosse velleità di vittoria. Di sicuro essere lì, circondati da quei mostri sacri del calcio planetario, rappresenta di per sé una soddisfazione non da poco, per loro stessi e per il Napoli. Tanto più che a fargli compagnia ci sta anche Kim Min-Jae, oggi al Bayern Monaco, ma protagonista dello scudetto azzurro nella passata stagione sotto la guida di Luciano Spalletti. Loro - Kvara e Osimhen - rappresentano il presente del Napoli, ma soprattutto il futuro del calcio mondiale, il calcio d.m.: dopo Messi. Oggi assisteranno alla premiazione con un pizzico di orgoglio per far parte dell'elenco finale, ma anche con l'ambizione tipica di due ragazzi che sognano a occhi aperti e giustamente lo fanno anche in grande. Il futuro è nelle loro mani, anzi nei loro piedi. Dovranno vedersela con Mbappé, Haaland e i nuovi che avanzano: Jude Bellingham su tutti. L'inglese sta frantumando ogni record con la maglia del Real Madrid - non la Longobarda - trascinando Ancelotti sul tetto della Liga spagnola e al primo posto nel girone di Champions League. È da questi piccoli particolari che si giudica un giocatore.