Posillipo-Salerno 11-9, «storica» salvezza per i rossoverdi

Elios Marsili si prende la scena, da applausi capitan Saccoia e soci

L'esultanza dei rossoverdi nel Salone dei Trofei
L'esultanza dei rossoverdi nel Salone dei Trofei
di Diego Scarpitti
Sabato 11 Maggio 2024, 22:37
4 Minuti di Lettura

«Storica» salvezza. Da riserva della Repubblica ad eroe nazionale. Chiamato in causa per la squalifica di Pino Porzio, Elios Marsili sbroglia la matassa e conduce in porto la nave rossoverde. Taciturno, sempre dietro le quinte, l’assistant coach voluto proprio dall’oro olimpico 1992 al suo fianco si è confermato lo Jurgen Klopp della panchina, come lo chiamano nell’ambiente clorato.

La sua storia personale parla chiaro. Tre scudetti, due con il Posillipo e uno con la Canottieri Napoli. Tre Coppe Italia messe in bacheca (di cui due con il Pescara e una in rossoverde), una Coppa delle Coppe, una finale di Coppa dei Campioni, due Europei e un Mondiale con la Nazionale junior. Insomma, nel momento del bisogno, ecco la carta giusta da calare. Non tradisce le attese il recordman napoletano, che in carriera ha disputato cinque finali scudetto di seguito con tre squadre diverse e altrettante finali di Coppa Italia dal 1986 al 1990. Il Posillipo 2023-2024 deve ringraziare senza ombra di dubbio il figlio d’arte e plurititolato campione. Così come elogiare a dovere (e per l’eternità) capitan Paride Saccoia e compagni per aver scongiurato il peggio alla vigilia del Centenario. Il gruppo meritava migliore sorte, puntava ad un posto in Euro Cup ed invece si è ritrovato suo malgrado impelagato nella lotta salvezza, di cui è uscito indenne per fortuna. Ha pesato fortemente il mancato ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport del Coni (articolo 88).

Del pressapochismo della vigilia di gara 3 (che meriterebbe un capitolo a parte) e della disorganizzazione totale (a meno di 24 ore dalla sfida che valeva una stagione non si conoscevano orario e impianto di gioco, regnando la più assoluta incertezza) con una concomitanza di eventi noti alle cronache (il Grand Prix di nuoto alla Scandone, le cui date erano conosciute da mesi; Napoli-Bologna allo stadio Maradona – ore 18; la vigilia del Giro d’Italia 2024) inutile soffermarsi. Da qui il campo sussidiario di Santa Maria Capua Vetere, dove disputare l’ultimo atto della semifinale playout.

Occhi della tigre. Furore agonistico. Prevalgono testa e cuore, fuoriescono la grinta e il carattere di Saccoia e soci. I protagonisti sono loro, esclusivamente i guerrieri in calottina rossoverde. Il derby campano trova il suo epilogo in provincia di Caserta. Il Posillipo batte la Check up Rari Nantes Salerno 11-9 (parziali di 3-2, 4-4, 1-1, 3-1) e giocherà il prossimo campionato in Serie A1. Per ben 6 volte i napoletani si portano sul + 2 e legittimano il successo. Determinante la prestazione del portiere salernitano Roberto Spinelli con le sue 9 parate decisive. Bandiere e striscioni (foto di Pierpaolo Capano), applausi e incitamento sono tutti per i posillipini, che restano «umili», come chiedono i tifosi presenti.

Sul filo dell’equilibrio. Si gioca colpo su colpo, seguono botta e risposta. Tripletta di Mattia Rocchino e tris del croato Antun Goreta. Reclama un gol Spinelli, già oro agli Europei under 17 e vice campione del mondo under 20: il tiro scoccato dal 13 in calottina rossa viene ritenuto non valido, perchè dopo la sirena. All’intervallo lungo si va sul 7-6 con la rete siglata da Andrea Fortunato in superiorità numerica a 41 secondi dallo scadere del periodo.

La saetta del croato Ivan Vrbnjak in apertura del terzo quarto (25”) consente ai rarinantini di arpionare il momentaneo 7-7. Il centroboa catanese Emiliano Aiello piazza l’8-7.

Si decide tutto negli ultimi otto minuti. Palo di Zeno Bertoli, ex di turno. Sull’espulsione temporanea di Fortunato, coach Marsili chiama timeout e Giuliano Mattiello realizza il 9-7. Solita originale esultanza per il centrovasca di Fuorigrotta. Con l’uomo in più, il mancino siracusano Valentino Gallo griffa il 9-8. E il suo conterraneo Aiello piazza il 10-8. Fuori bersaglio le successive conclusioni di Gallo e Goreta. Fermato ai box l’attaccante di Sibenik e timeout di Marsili: strategia efficace che paga. Lorenzo Briganti concretizza l’11-8. «La Storia siamo noi», ripetono a squarciagola i tifosi partenopei. Capitan Michele Luongo mette dentro l’11-9 in superiorità a 28 secondi dal gong. Si salva il Posillipo (11 maggio 2024) e condanna i cugini della Check up Rari Nantes Salerno alla finale playout contro la Roma Vis Nova.

© RIPRODUZIONE RISERVATA