Avellino, la carica di Pazienza: «Abbiamo meritato i fischi»

I lupi devono rialzarsi dopo la sconfitta con il Sorrento

Michele Pazienza
Michele Pazienza
di Marco Festa
Sabato 3 Febbraio 2024, 09:38
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Scorda Sorrento. Il tempo delle gite è finito. Non c'è tempo per ripetere la lezione che a questo punto della stagione avrebbe dovuto essere abbondantemente imparata per chi punta a essere primo della classe. Pazienza e l'Avellino si rimboccano le maniche e scendono in trincea per conquistare la Serie B. Ultima chiamata: «Voglio vedere il coltello tra i denti». La caccia alla nona vittoria in trasferta è ufficialmente aperta.

Dopo essersi fatti impallinare con irritante superficialità è vietato sbagliare di nuovo. E non per mera retorica calcistica. La batosta casalinga contro il Sorrento rende doveroso reagire con un successo semplicemente determinante in una gara che è diventata improvvisamente delicatissima.

Lo spazio per i mea culpa è finito. Quello per le introspezioni pure. Il tecnico dei lupi sa bene che è il momento di alzarsi dal lettino dello psicologo e di riconnettersi con la realtà per essere pratici; che voltare pagina è indispensabile per cercare di mettersi alle spalle la frustrazione determinata dall'essere scivolati di nuovo a -7 dalla capolista Juve Stabia.


Alla vigilia di Monopoli-Avellino c'è una ferita ancora aperta da rimarginare: «Ho visto una squadra arrabbiata. Abbiamo perso al Partenio e i fischi sono stati meritati. Non vinciamo ormai da troppo tempo davanti ai nostri tifosi ed è comprensibile che questa somma di delusioni abbia fatto venir fuori una rabbia legittima. Posso assicurare, però, che c'è quella voglia di rivalsa e di rimettere a posto ciò che non ha funzionato contro il Sorrento: la useremo contro il Monopoli. I nostri prossimi avversari sono reduci due risultati importanti; sono in salute e si sono mossi in maniera oculata sul mercato, ma il risultato finale dipenderà principalmente dal nostro atteggiamento».
Non manca, in fondo, davvero nulla per tagliare i traguardi prefissati. O almeno, la società non ha lasciato letteralmente nulla di intentato. Va ripagata.


Giù il sipario sulla finestra invernale di calciomercato: «Sono molto soddisfatto per quanto fatto perché non era per nulla semplice. La società ha operato molto bene sia nelle entrate sia nelle uscite. Abbiamo dato la possibilità di andare a trovare spazio ai calciatori che non ne hanno avuto qui, siamo riusciti a mettere dentro dei giocatori funzionali, che hanno portato le caratteristiche che ci mancavano. De Cristofaro è il classico giocatore che dà gamba e sostanza in mezzo al campo. Rocca è una mezzala di qualità, brava nel fraseggio e negli inserimenti. Può darci davvero tanto. Liotti è un'alternativa a Tito. Garattoni è l'unico obiettivo che non abbiamo centrato. Llano è una valida alternativa e sta crescendo. Frascatore va a sostituire Benedetti che, ahinoi, si è infortunato. Adesso possiamo cambiare, all'occorrenza, sistema di gioco grazie a giocatori come D'Ausilio o Russo quando riusciremo a metterlo nella condizione ottimale. D'Angelo non ha chiesto di andare via, ma dovendo indicare chi far partire ho valutato che avesse meno degli altri le caratteristiche che prediligo in un centrocampista. Dall'Oglio ha avuto dei problemi fisici, ma ci darà una mano».

Resta spazio per parlare solo di campo dove Gori è in vantaggio su Patierno per partire titolare: «La concorrenza deve infastidire in senso buono tutti, non solo Gori e Patierno». Ricciardi out, Frascatore scalda i motori e Cancellotti può tornare sulla fascia destra. D'Ausilio è pronto all'esordio in biancoverde. A Cerignola era specializzato nei subentri: «Ma lì l'ho sfruttato in quel modo perché avevo una squadra diversa». Operazione continuità, Pazienza si mette in discussione: «Il mio lavoro adesso diventa fondamentale».

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