Il momento è solenne. «Tra di loro parlano una lingua che tutti capiscono: quella dell'amicizia» dice Luciano Spalletti incoronando la sovranità della squadra. Un altro allenamento a cento all'ora, con piccola paura quando Osimhen ha iniziato a toccarsi un polpaccio. Ma poi ha proseguito come niente fosse. Più in là, il Cholito sembra davvero scatenato: Simeone ha dato spettacolo in mattinata, nell'ultimo allenamento prima del grande giorno. Ma là in attacco toccherà al nigeriano, con l'argentino che conquista il ritorno in panchina. È il giorno dello scudetto, i calciatori vivono la città, percepiscono l'entusiasmo. Le telecamere della produzione del docufilm del club azzurro sono da giorni a riprendere allenamenti e i momenti privati nello spogliatoio: la festa è vicina, vicinissima. Ieri al centro tecnico c'erano oltre un centinaio di tifosi, ma stavolta la sicurezza ha chiesto a Kvara e company di non fermarsi per evitare resse e confusione per ottenere autografi e selfie. Un primo pezzo di scudetto può arrivare in albergo: sarebbe, per certi versi, il riscatto del 2018. Perché il primo tempo di Lazio-Inter, Di Lorenzo e tutti gli altri lo vedranno tutti assieme nella salone dell'hotel Gli Dei di Pozzuoli, che stamane li ha accolti per il pre-ritiro. Un gigantesco monitor per seguire la squadra del comandante Sarri che affronta l'Inter: se non vince, gara con la Salernitana può regalare la gloria eterna. E pensare che cinque anni fa esatti, in un albergo di Firenze il Napoli di Sarri vide svanire il sogno-scudetto.
Oggi non si può far finta di nulla.
Le scelte sono fatte, perché le assenze di Rui e Politano spengono su nascere i ballottaggi stagionali. Giocano Olivera e Lozano. È il Napoli dei titolarissimi, con Ndombele che pure lascerà spazio a Zielinski: d'altronde, il polacco se lo merita pure di giocare dal primo minuto una gara che può passare alla storia del calcio napoletano, come quel Napoli-Fiorentina del 10 maggio del 1987 o Napoli-Lazio del 29 aprile 1990. De Laurentiis ha deciso di allestire nella sala vip dello stadio Maradona una festa a numero ridottissimo e senza ospiti esterni: se dovesse arrivare la conquista dello scudetto, nell'area ospitality realizzata in occasione di Italia-Inghilterra, il patron azzurro riceverà gli eroi azzurri con tutti i loro familiari. Un party privatissimo e secondo le disposizioni del patron, inaccessibile persino ai suoi più fedeli amici. Poi sarà Spalletti a invitare la squadra a cena (venerdì o all'inizio della prossima settimana) e ancora dopo Di Lorenzo è pronto, da capitano, a organizzare un party speciale a Baia. I preparativi sono particolari, perché davvero è tutto sospeso in un limbo: non è solo questione di scaramanzia. Altro che tavola apparecchiata: il Comandante Sarri può davvero far saltare tutto il piano. Cosa che, non gli dispiacerebbe neppure un po'. Tanto sa che lo scudetto è solo questione di ore, al massimo giorni.