Venere degli stracci bruciata a Napoli, Manfredi: «La rifaremo, gara social invitava a incendiarla»

Fioccano le reazioni all'incendio dell'opera d'arte

I resti della Venere bruciata
I resti della Venere bruciata
Mercoledì 12 Luglio 2023, 10:02 - Ultimo agg. 14:44
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«Pistoletto era molto amareggiato e ferito, però anche con grande speranza», ha detto il sindaco Manfredi che ha sentito l'artista autore della Venere degli stracci incendiata all'alba a Napoli, in piazza Muncipio.

Manfredi ha sottolineato che «la sua opera parte proprio dal principio della rigenerazione. Mi ha detto che anche questo atto violento dev'essere interpretato da noi come un momento di rigenerazione. Così faremo, la struttura è rimasta integra quindi rifaremo l'installazione.

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«Un coinvolgimento di minorenni? Si sta valutando, può essere. Mi hanno detto proprio dalla Fondazione Pistoletto che negli ultimi giorni c'era una specie di gara sui social di gente che invitava a bruciare la statua» ha aggiunto il sindaco. «Purtroppo viviamo in una società in cui questi atti di violenza gratuita sono all'ordine del giorno - ha sottolineato - Ho sentito il questore e sono pienamente impegnati.

Siamo fiduciosi che si possa individuare il responsabile». 

 

«È gravissimo quanto accaduto ed è sicuramente un atto vandalico» ha detto Antonio De Iesu, ex questore ed assessore alla Legalità del Comune di Napoli, in merito alla Venere degli Stracci incendiata a Napoli. «Sono in stretto contatto con il questore, la scientifica ha operato, stanno visionando le telecamere, ci auguriamo di potere avere quale elemento per poter individuare i responsabili - ha sottolineato - il fatto grave al di là delle indagini è che questa città non dimostra la maturità che invece imporrebbe una città europea. È un grande danno di immagine della città. Il coinvolgimento di minorenni? È un pò come l'albero di Natale, per anni abbiamo avuto un albero che veniva messo e sottratto. La degenerazione connessa a questa devianza giovanile che in questa città sta dominando è un tema non facile da affrontare».

Il presidente della Camera di Commercio di Napoli, Ciro Fiola, si è recato questa mattina in piazza Municipio dove ignoti hanno appiccato un incendio e distrutto l'opera "La venere degli stracci" di Michelangelo Pistoletto.

«È un gesto non degno di una grande città come Napoli che è una città che guarda al futuro, è europea, ha una grande presenza artistica purtroppo se è doloso è da stigmatizzare e da condannare» ha sottolineato l'assessore al Bilancio del Comune di Napoli, Pier Paolo Baretta, in merito alla Venere degli Stracci incendiata. «Penso che bisognerà unire tutti i cittadini nell'idea che questi episodi non possono succedere - ha detto al suo arrivo sul posto del rogo - ci vuole anche un senso civico, una vigilanza collettiva». 

«E' una grossa vergogna - ha commentato Fiola -. Oramai Napoli è una città letteralmente invasa dai turisti per 12 mesi all'anno e questo terribile episodio temo che possa fare il giro del mondo, con una grave ricaduta in termini di immagine. Dobbiamo essere in grado di accogliere, di mettere a proprio agio chiunque visiti questa città, con azioni concrete. In questo caso, ospitando l'opera di un grande artista come Pistoletto, che deve essere tutelata e la cui fruizione deve essere consentita in tutta sicurezza. Non è un problema di gradimento o meno rispetto all'opera stessa, occorre condannare con forza questi atti criminali. Sentirò il Sindaco nelle prossime ore, mi confronterò con i dirigenti per capire come la Camera di Commercio possa offrire il proprio contributo per restituire l'opera alla città. I turisti e gli itinerari culturali collegati fanno bene alla città, fanno bene al commercio, fanno bene al sistema produttivo circolare perché lavora tutto l'indotto. Quindi noi dobbiamo dare una risposta veloce ed efficace, per cancellare velocemente questa brutta immagine e assicurare i colpevoli alla giustizia».

«L'incendio della Venere degli Stracci di Pistoletto è un brutto segnale, che segue il colpo di pistola nell'opera di Milot a piazza Mercato. Che tristezza!». Così Sylvain Bellenger, direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte. Nell'apprendere la notizia del rogo, Bellenger ricorda «la frase di Heinrich Heine: là dove si bruciano i libri si finisce per bruciare anche gli uomini».

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