Deloitte, essere proattivi aiuta il cliente a crescere

I professionisti napoletani che lavorano nel network dei servizi svelano i trucchi del mestiere ai ragazzi del liceo Vittorini

Deloitte, essere proattivi aiuta il cliente a crescere
Deloitte, essere proattivi aiuta il cliente a crescere
di Carmela Maietta
Venerdì 14 Aprile 2023, 12:00
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Agli studenti del liceo Elio Vittorini appare chiaro che certe espressioni linguistiche comprendono un universo tutto da scoprire. E che quando i referenti di Deloitte parlano di «servizi professionali alle imprese» non si riferiscono solo alla revisione di bilanci e ai controlli di gestione ma anche a un insieme di supporti mirati a creare opportunità di business e di sviluppo ma anche ad aprire la strada a un mondo sostenibile. I settori in cui opera Deloitte? Sono indicati ai ragazzi dai partner Mariano Bruno e Stefano Maria Santoro e dalla manager Valeria Luigia Giustino: Consumer; Energy, Resources&Industrial; Financial Services; Life Science&Healt Care; Governement&PublicServices; Technology,Media&Telecommunications. Deloitte, si fa rilevare durante l'incontro nell'aula magna del liceo vomerese, fornisce gli strumenti adeguati per affrontare le sfide più complesse del business in Italia e nel mondo. Partendo da cinque premesse necessarie: essere pionieri, lavorare con integrità, prendersi cura gli uni degli altri, promuovere l'inclusione, collaborare per avere un impatto misurabile.

Ma come ci si collega con le aziende che ricorrono ai servizi di Deloitte? La partecipazione - evidenziano i professionisti - è molto articolata in quanto poggia su punti che richiedono una forte interazione oltre all'impiego di diverse professionalità. Ecco, allora, che si parte da un anello importante di quella che si rivela una vera catena di interventi: competenze multidisciplinari e approccio integrato. Perché solo potendo contare su questi sostegni si ha la capacità di fornire al cliente risposte innovative e propositive. Di grande rilievo anche un'altra voce: il contatto mirato sui sistemi di controllo in una sorta di simbiosi con un altro punto preso in considerazione: la proattività nelle soluzioni, cioè la capacità di anticipare i problemi o le esigenze che riguardano l'attività delle aziende clienti e migliorarne, quindi, il lavoro. E infine, una presenza costante ma non per questo invadente. Tenendo sempre conto di un punto di riferimento: avere un impatto che conta. Che significa, si puntualizza, generare valore aggiunto, fare la differenza, lasciare un segno tangibile. Anche nel contesto sociale. Qualche esempio: Deloitte si impegna a diventare un'organizzazione Net Zero con degli obiettivi science-based di riduzione delle emissioni al 2030. Perché operare in modo sostenibile si può e si deve. «Integriamo - si evidenzia - gli aspetti climatici e di sostenibilità nella nostra strategia, nella governance e nelle procedure operative». E, quindi, coinvolgendo le persone del network sui principali impatti del cambiamento climatico, promuovendo azioni di sensibilizzazione in ambito di acquisti, utilizzo e consumo di beni o servizi. Oltre agli stakeholder che a vario titolo collaborano con il network.

Nel sociale ha un ruolo di rilievo la Fondazione Deloitte che dal 2016 in poi conduce diverse iniziative raggiungendo oltre 11mila persone tra cui anche decine di rifugiati ucraini in collaborazione con Refugees Welcome Italia. In che modo? Attivando tre diverse modalità di sostegno: donazione delle ore lavoro, offerta ospitalità, fare mentoring. E ancora, in collaborazione con l'associazione Pangea, un sostegno a 15 donne afghane tra cui Nazanin, costretta a lasciare il suo Paese. Ed eccola Nazanin in un breve documentario che emoziona gli studenti, mentre segue un percorso di integrazione culturale e lavorativa che le consentirà di riappropriarsi della sua vita e del suo futuro. 

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