Giovanni Di Lorenzo capitano a vita: rinnovo fino al 2029

Ovazione per Garcia: «Che bello sentirvi cantare»

Giovanni Di Lorenzo col presidente De Laurentiis
Giovanni Di Lorenzo col presidente De Laurentiis
Giuseppe Taorminadi Pino Taormina
Domenica 23 Luglio 2023, 08:00 - Ultimo agg. 19:56
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La presentazione è un rito pagano, non cambia quasi mai nel corso degli anni. Ci ha pensato De Laurentiis, annunciando il rinnovo di Di Lorenzo (era scolpito nelle pietre da settimane) a cambiare la liturgia. No, per Osimhen e gli altri, bisogna attendere ancora. Ammesso che rinnovino. Le facce cambiano. C'è quella di Garcia adesso, dodici mesi fa c'era Spalletti che zittiva la contestazione (era proprio diverso il clima, povero Lucianone). Rudi Garcia è il primo che sale sul palco: «La felicità dei tifosi è la cosa che più mi ha colpito. Ed è bello sentirli cantare». La felicità è in uno scudetto che non è scolpito solo sulle maglie, ma è nei cuori di tutti i tifosi napoletani. Non solo quelli saluti quassù, ma i milioni sparsi ovunque. Aurelio De Laurentiis non può mancare, sale sul palco con la coppa conquistata: mano in tasca, sguardo sornione. È la sua rivincita dopo che per anni è stato inseguito da quel «vogliamo vincere». Ha vinto, ora deve ripetersi. Non è facile, i tifosi invocano il bis. Lui frena, prende tempo. Non c'è spazio per proclami stavolta. Ha un nuovo tecnico, con cui ovvio adesso va d'amore e d'accordo. All'inizio, con tutti, è sempre così. «Ringrazio i nostri tifosi per essere venuti così numerosi per onorare questa maglia». Poi, annuncia quello che già si sapeva da giorni: l'annuncio del rinnovo a vita di Giovanni Di Lorenzo. Meno male non con il solito tweet di poche righe, ma a voce. «Oggi il nostro capitano ha rinnovato fino al 2029». La chiusura dell'affare pochi minuti prima. «E ora mi tocca pagare la cena - dice il capitano - Questo è un riconoscimento che vuole dire tanto. Se ho raggiunto questo rinnovo è grazie a tutti i miei compagni, da solo non sarei nessuno.

Poiché quando vede i tifosi si esalta, ecco De Laurentiis andare oltre. «Da domani i rinnovi continuano: e lì vedremo chi ama il Napoli o chi aspira ad altri lidi», in riferimento alle richiesta di ingaggio.

Solita musica. «Io devo essere orgoglioso di aver avuto l'intuito per prendere il nuovo allenatore». Lo chiama a sé: «Che promessa facciamo ai nostri tifosi? La stessa del presidente», risponde quel furbone di Garcia che forse ha già capito tutto. De Laurentiis ricorda: «Ci aspettano giorni duri di mercato e di lavoro. Il 12 agosto vi dirò dove possiamo arrivare. Un anno fa ho promesso lo scudetto, quasi preso in giro anche in casa mia (riferimento alla smorfia di Spalletti, ndr). Ora la squadra è in evoluzione e in costruzione». La musica sparata a tutto volume lo scorso anno serviva per coprire gli eventuali fischi, ora invece serve per esaltare i canti della gloria, compreso Nino d'Angelo e la sua vecchia hit “Il ragazzo della curva B”, ormai inno azzurro. Maurizio Improta, questore di Trento, non sottovaluta nessun aspetto della sicurezza: ha gestito, anche ieri, una sessantina tra agenti di polizia e carabinieri saliti in Val di Sole per questo week end dei record e per evitare resse e pericolose calche. Il palco non è più nella piccola piazza ma nell'area eventi Ebay Village (pochi giochi per bimbi, qualche camioncino per il food e null'altro).

 

De Laurentiis arriva alla fine, figurarsi se si perdeva il momento di gloria. Uno alla volta eccoli i campioni d'Italia: il sottofondo è quello della notte del 4 giugno, con i protagonisti che salgono sul palco. Non c'è la medaglia dello scudetto ad attenderli ma c'è un urlo di gioia del pubblico. Meno male c'è pure Jesus, uscito dolorante dall'allenamento pomeridiano. Una sfilata di ricordi, certo. E di dichiarazioni d'amore: come quando entra Mario Rui. Non ci sono volti nuovi tra i calciatori, ma qui tutti metterebbero la firma perché sia così anche tra un mese: altro che mercato deludente, quel che conta - per la gente - è non veder partire questi idoli. «Victor Victor». Già, proprio lui. 

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