Politano rinnova con il Napoli: triennale da 2,8 milioni, la firma a Riad

ADL non molla Dragusin, il piano B è Buongiorno

Matteo Politano
Matteo Politano
Giuseppe Taorminadi Pino Taormina
Domenica 7 Gennaio 2024, 08:30 - Ultimo agg. 8 Gennaio, 07:56
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Un raggio di sole nella vicenda Politano: l'ex Inter si è preso una pausa di riflessione al cospetto dell'offerta araba da 20 milioni di euro in tre anni. E De Laurentiis apre al rinnovo: adesso. Non vuole volti scontenti, prepara la sua bozza di prolungamento di contratto e si prepara a incontrare il suo agente Giuffredi. Vertice che potrebbe tenersi a Riad, dove il Napoli sposta il suo quartier generale a partire dal 14 gennaio, oppure anche nei prossimi giorni. Il club azzurro prepara la contromossa: triennale da quasi 2,8 milioni a stagione. Politano dirà di sì. Insomma, si va verso la fumata bianca e il rientro del caso. Una piccola certezza in questo scenario ancora pieno di nubi.

De Laurentiis e Chiavelli, il suo braccio destro, preparano un altro incontro con il padre-manager di Lazar Samardzic che oggi è tra i convocati della partita tra Udinese e Lazio. Il signor Mladen ha chiesto una discreta cifra per la firma del suo figliolo: il classico “premio” alla firma di cui De Laurentiis è allergico. Ma uno dei motivi per cui è saltato, ad agosto, l'affare fatto tra friuliani e Inter. Stavolta De Laurentiis vuole fare un'eccezione alle sue rigide regole (peraltro, pare che anche per il rinnovo di Osimhen abbia riconosciuto un bonus) ma ovviamente senza esagerare. In questa ottica, anche i diritti di immagine hanno un peso: vero, c'è una nuova agenzia di pubblicità che si occupa della stella emergente del calcio serbo (è nato a Berlino, ma ha scelto la maglia della nazionale di Belgrado) e De Laurentiis vuole giocatori senza vincoli di sponsorizzazioni tecniche perché nella sua visione non c'è solo la realizzazione in house della maglia da gioco (cosa che ha fatto con enorme successo anche in termini di proventi) ma anche di altro materiale tecnico come le scarpe. Si tratta: ovvio che il Napoli vuole chiudere prima dell'inizio della Supercoppa: non può certo presentarsi a Riad con gli uomini contati. L'Udinese valuta 25 milioni il suo talento: ed è, più o meno, il prezzo giusto. Insomma, siamo in dirittura d'arrivo. Ovviamente, non basta un solo rinforzo in mediana: peraltro serve uno di struttura e Micheli è in pressing su Boubakary Soumaré che al Napoli ha detto di sì.

Solo che dietro c'è un gran groviglio: è di proprietà del Leicester con cui ha un contratto fino al 2026 ed in prestito al Siviglia, che vanta un'opzione per riscattarlo a 15 milioni, dove non gioca. Bisogna mettersi tutti attorno a un tavolo per trovare la quadra. E in ogni caso, gli azzurri trattano solo il prestito. 

Zangrillo, il medico-presidente del Genoa, ha aperto al Napoli la cessione di Radu Dragusin. Ma al prezzo giusto: De Laurentiis prova a inserire nell'operazione qualche pedina di scambio (Zanoli e Zerbin), ma i liguri vorrebbero tenere separati gli affari in corso. Per Dragusin hanno chiesto al Tottenham 30 milioni di euro. E la stessa cifra hanno fatto al Napoli che considera spropositata la valutazione del 21enne rumeno. Il manager spinge per la Premier e quindi c'è da aspettare: ma l'offerta di De Laurentiis ha stregato Dragusin, un quinquennale da 2 milioni di euro a salire. Difficile che in Premier possa guadagnare di più. Il piano B made in serie A ha il nome di Alessandro Buongiorno. Ma il Torino lo valuta 25 milioni. Troppi. E Dier? È uno dei tanti esuberi del Tottenham, ma senza i benefici fiscali del decreto Crescita, difficile sostenere gli stipendi della Premier. Meglio guardare in Italia. Ma a chi? Alla Fiorentina chiesto Barak e offerto Demme. Difficile, ma si lavora su tutti i fronti. 

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