Quando nel Calcio Napoli c'era la città di Napoli

Non solo legale di Maradona: Siniscalchi era nel Cda del club dei trionfi

L'avvocato Vincenzo Siniscalchi durante un convegno
L'avvocato Vincenzo Siniscalchi durante un convegno
Francesco De Lucadi Francesco De Luca
Martedì 13 Febbraio 2024, 15:38 - Ultimo agg. 14 Febbraio, 11:21
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Vincenzo Maria Siniscalchi diventò consigliere del Calcio Napoli e legale del club, non soltanto di Diego Armando Maradona, a metà degli anni Ottanta. Difese Italo Allodi, il manager, quando nell'86 venne accusato di essere stato coinvolto in una vicenda di calcioscommesse. Un'accusa pesantissima, che probabilmente fece ammalare Allodi, colpito da un ictus cerebrale mentre il Napoli si avviava a vincere il primo scudetto.

Siniscalchi faceva parte del Cda del club azzurro. C'era tanta Napoli, la Napoli che contava, al fianco di Corrado Ferlaino. C'erano imprenditori del livello di Pasquale Carbone, Dino Celentano, Ellenio Gallo, Gianni Punzo e Paolo Resi pronti a sostenere la società con le loro fideiussioni. C'erano professionisti del livello di Guido D'Angelo, urbanista, e Vincenzo Siniscalchi, a rappresentare la Città.

La proprietà era di Ferlaino, certo, ma quelle erano figure importanti che creavano un rapporto tra il Calcio Napoli e Napoli, riconosciute e apprezzate. Un forte segno di identità, purtroppo poi scomparso.

Dell'avvocato Siniscalchi sono affiorati tanti ricordi dopo la sua scomparsa, a Napoli come a Buenos Aires, dove è stato pianto da chi viveva al fianco di Maradona: Claudia Villafane, Guillermo Coppola e Fernando Signorini sono stati avvisati nella notte da Gianni Aiello, il segretario dell'ufficio di Diego che tante volte era andato a prendere l'avvocato nello studio di via Santa Lucia quando c'erano riunioni da fare nella casa di via Scipione Capece.

Un ricordo personale, tra i tanti, è quello del 10 novembre del 2001. Per una fortunata combinazione mi trovai  ad assistere in tv con Siniscalchi alla partita di addio di Maradona, giocata alla Bombonera di Buenos Aires, lo stadio del Boca Juniors. Diego, abbracciando le sue figlie Dalma e Gianinna, prese la parola e fece il discorso sulla “pelota che no se mancha”, il pallone non si sporca, esplodendo poi in un pianto dirotto. In quel momento vidi le lacrime anche sul volto di Vincenzo.

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