Napoli, rigenerazione urbana a rischio per il Bronx: annunciata la mobilitazione

Rabbia di comitato e famiglie per il possibile taglio ai fondi del PNRR

Il Bronx di Ponticelli
Il Bronx di Ponticelli
di Alessandro Bottone
Lunedì 31 Luglio 2023, 17:18 - Ultimo agg. 1 Agosto, 16:36
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I tagli ai fondi del PNRR rischiano di far saltare progetti fondamentali per restituire dignità a persone e territori. Tra gli interventi in bilico anche quello che prevede la rigenerazione urbana di Taverna del Ferro, ossia le palazzine popolari di San Giovanni a Teduccio, nella zona orientale di Napoli, conosciute per i quattro murales realizzati da Jorit tra cui il faccione di Diego Armando Maradona.

Famiglie e comitati del cosiddetto Bronx di Napoli Est sono sul piede di guerra e si dicono pronti alla mobilitazione e a forme di lotta. La cattiva notizia, appresa da residenti e attivisti attraverso la stampa, è un fulmine a ciel sereno per le centinaia di famiglie che vivono negli alloggi costruiti nel periodo post terremoto del 1980 e per le quali, già da mesi, è in corso l'iter per avviare consistenti e ambiziosi lavori di riqualificazione.

Difatti, oltre gli interventi ai solai - in corso e finanziati con altre risorse - le famiglie attendono da anni una soluzione abitativa dignitosa così da eliminare carenze, mancata igiene e degrado delle due "stecche" di alloggi posti di fronte al "laghetto", il parco Troisi di viale 2 giugno.

I dettagli del consistente piano di rigenerazione urbana di Taverna del Ferro erano stati illustrati al pubblico a metà febbraio direttamente da Laura Lieto, vicesindaca e assessora all'urbanistica del Comune di Napoli. Davanti a consiglieri municipali, famiglie del Bronx e attivisti l'esponente della giunta comunale guidata da Gaetano Manfredi aveva snocciolato i fondi a disposizione di Palazzo San Giacomo: ai 64 milioni e 483mila del PNRR erano stati individuati altri 12 milioni e 600mila euro sul Fondo Complementare al PNRR e altri 29 milioni e 401mila euro del PON Metro. Quindi, complessivamente 106 milioni di euro per riconsegnare sicurezza e decoro all'ampia e popolosa zona di San Giovanni a Teduccio. In particolare - la novità appresa in tale occasione - era l'abbattimento completo delle palazzine e non una demolizione parziale, come previsto inizialmente. Quindi nuove case, verde, spazi comuni per residenti, aree sportive, parcheggi, eccetera. Previste risorse anche per la co-progettazione e la mediazione di conflitti.

Cosa sarà di quanto previsto? É quanto si chiedono residenti e attivisti del comitato "di lotta ex Taverna Del Ferro" che, in una nota, evidenziano che «il Ministro Fitto cancella con un colpo di penna due battaglie storiche della città di Napoli che vede protagonisti centinaia e centinaia di proletari lottare non solo per vedersi riconosciuto il diritto a una casa ma affinché quella casa sia a misure d'uomo, in uno spazio giusto per cresce i propri figli con la giusta vicinanza dei servizi essenziali».

I volontari annunciano battaglia: «Non ci limiteremo alla sola mobilitazione sotto il Comune di Napoli ma da lì partirà la nostra campagna di lotta che dovrà coinvolgere tutte le istituzioni e i partiti politici fino ad arrivare a Palazzo Chigi», scrivono gli attivisti annunciando la presenza alla prossima seduta di Consiglio comunale a Napoli prevista per il 1° agosto e l'auspicio a essere ricevuti dal primo cittadino e dagli altri esponenti istituzionali e politici locali.

La questione di Taverna del Ferro - unitamente a quella che riguarda la rigenerazione urbana anche nel quartiere Scampia - è stata oggetto di alcuni interventi e dichiarazioni da parte dei Consiglieri comunali che chiedono chiarezza sul destino dei due progetti e delle risorse a disposizione.

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